
Ho chiuso questo blog elettorale e ne ho aperto un altro: GOVERNO BERLUSCONI TER
Vi aspetto lì, per iniziare una nuova avventura: il MONITORAGGIO del nuovo Governo!
il cannocchiale
Io voterò per Berlusconi, a meno che qualcuno mi convinca a non farlo! Ogni tentativo in tal senso sarà accolto con cortesia e gratitudine.
Verissimo che manca il contraddittorio spesso e che, in quanto essere umano, Travaglio esprime il suo punto di vista!
paraffo ha risposto:
Mi piacerebbe che tu mi citassi una circostanza in cui questo contraddittorio ci sia stato. perchè io non ne ho memoria, caro Luca.
Ma proprio per questo notavo che il problema, con Travaglio, è che è unico: non c'è nessuno che, al pari di lui, si metta a fare un lavoro certosino su fatti ben documentati per sostenere le proprie tesi. Al che viene da chiedersi PERCHÉ non vi sia nessun altro come lui in giro (come metodo, poi per me lui è eccezionale... ;-) )
1) Perchè è un metodo di lavoro massacrante e i giornalisti sono famosi per essere dei fannulloni.
2) Perchè, quando si intraprendono crociate contro un uomo potente (e ricco) come Berlusconi, intelligenza vuole che ci si documenti con cura, altrimenti si finisce sul lastrico. Tanto è vero che Berlusconi lo ha querelato pur non avendo chances di vincere. Figurati se le avesse avute per qualche "svista" di Travaglio! Dunque, i giornalisti normali (fannulloni per definizione e pavidi per vocazione) non si prendono la briga di correre rischi.
Quanto al discorso di prima...la giustizia italiana ha tantissimi problemi, non ultimo quello che effettivamente quella dei magistrati per molti versi è una corporazione, o casta, al pari di quella dei politici.
Non capisco perchè dici "per molti versi". Sembra che tu voglia dire che non è proprio una vera casta ... E invece lo è e molto più ferrea e impunita e impunibile di quella dei politici, se non altro perchè i giudici non sono sottoposti a conferme da parte degli elettori
Non credo proprio, però, che il metodo sistematico di delegittimazione adottato da Berlusconi sia un buon metodo per risolvere i problemi, perché ovviamente induce radicalizzazioni e reazioni difensive, e non è neppure specifico nel suo attaccare (se non quando lui o persone a lui vicine attaccano direttamente gente coinvolta nei processi in cui sono stati implicati), il che causa una reazione "di casta".
La casta dei giudici non è solo impunita e impunibile (e quindi assolutamente antidemocratica), ma possiede anche un potere terribile che nessuna altra casta ha: quello di poter rovinare la vita di chiunque, innocente o colpevole che sia. Quando più avanti ti chiedi perchè in 5 anni, il Governo Berlusconi non abbia fatto nulla per ridimensionare il loro potere coi mezzi della legge, commetti due peccati:
1) quello di essere disinformato, perchè una legge di riforma (sia pure troppo timida) è stata fatta
2) quello di ingenuità, perchè non ti rendi conto del potere immenso di quella casta che, come se non bastasse, è difesa strenuamente dal centrosinistra e dalla Presidenza della Repubblica.
Con questi due peccati sulla coscienza, è ovvio che tu non comprenda LA NECESSITA' e la APPROPRIATEZZA di quel che trovi sbagliato: cioè la deligittimazione della magistratura che Berlusconi porta avanti sguaiatamente. Ti spiego: ci sono riforme che possono essere imposte a colpi di maggioranza ma ce ne sono altre che devono ASSOLUTAMENTE essere sostenute dalla pubblica opinione. Quella della magistratura è una di queste.
Ti faccio un esempio paradossale per tentare di spiegarmi più chiaramente: mettiamo che un partito politico voglia legalizzare la pedofilia!!!
Anche se avesse la maggioranza assoluta in Parlamento, quel partito non potrebbe mai approvare una "riforma" come questa perchè andrebbe contro il sentire comune. Per poter procedere e conseguire lo scopo, quel partito avrebbe una sola strada: modificare il senso comune! Come? Lanciando una campagna martellante e assordante e sguaiata contro il sesso fra adulti consenzienti! Ci vorrebbero anni, è vero, ma sarebbe l' unica strada percorribile. Una volta ottenuto lo scopo, cioè una volta cambiata la mentalità comune, la riforma sarebbe attuabile, anzi reclamata a gran voce !!!
Tornando al punto, Berlusconi, per far passare una riforma in senso liberale dell' ordinamento giudiziario in un paese profondamente illiberale come il nostro, tanto illiberale dal mandare in Parlamento un forcaiolo fascista come Di Pietro, tanto illiberale dal farsi governare per 60 anni da cattofascisti e cattomarxisti e da desiderare che continuino a farlo nell' anno 2008, non ha altra strada che quella che sta seguendo e che, ti informo, ha avuto successo: in sondaggi recenti pubblicati da tutti i giornali, la credibilità della magistratura è scesa in modo verticale.
Io non escludo che, in questa legislatura, Berlusconi possa riuscire a farcela! Ma forse è ancora presto, non lo so. Il recentemente proscioglimento di Mastella, per esempio, è stato un bel passo in avanti sulla via della diffidenza dei cittadini che non siano dipietristi come te .... ma siete ancora tanti a non porvi la fatidica domanda: "E se capitasse a me di finire nelle grinfie di questa magistratura"? (A proposito: non ti ho sentito fare commenti su questo punto)
Per risolvere i problemi della giustizia in Italia serve diplomazia, non sparate (perdonami il termine). Sostenere che esistono "sentenze politiche" che non vanno rispettate non mi sembra un gran modo per alimentare la pace sociale. Se il Cavaliere ritiene che certe sentenze siano sbagliate e tendenziose, faccia ricorso: la Cassazione gli ha appena dimostrato che non è pregiudizialmente contro di lui o i suoi amici, mi sembra!
Proprio ieri sera Berlusconi ha fatto il panegirico della magistratura giudicante nel senso che dici e proprio per le ragioni che hai indicato! Ma tu Berlusconi non lo ascolti, vero, amico Luca?
Vuoi sforzarti di capire che l' aberrazione italiana è quella di considerare "giudici" i Pubblici Ministeri e di fare sedere nelle commissioni di autogoverno che decidono le carriere dei giudici giudicanti anche i Pubblici Ministeri?!!!!! Il che comporta che il giudice terzo, quello che deve decidere se dare ragione, in un processo, al PM o all' avvocato difensore, NON PUO' CORRERE IL RISCHIO DI INIMICARSI IL PRIMO, mentre se ne sbatte allegramente del secondo?!!!!!!
Guarda, Luca, che se tu non conosci o ignori volutamente questa terribile realtà, i tuoi ... "giudizi" e le tue convinzioni non hanno senso .... a meno che tu, ignorando la famosa domandina, voglia coscientemente continuare a vivere in uno Stato Medioevale di NON DIRITTO!
Nel qual caso, ti prego, dimmelo chiaramente ed io smetterò di triturati e triturami le palle in discorsi inutili.
Vorrei però che tu argomentassi il tuo punto primo: che c'è asimmetria in Italia fra diritti dell'accusa e quelli della difesa. A quanto ne so è esattamente il contrario; difesa e accusa, nel nostro ordinamento, hanno gli stessi diritti e limitazioni.
Luca, scusami tanto, ma quando ce vo' ce vo' : "Ma che cazzo stai dicendo"?
Io non devo argomentarti nulla: informati e informati bene! Tutti conoscono un avvocato, spero anche tu. Chiedi a lui, dopo di che, se vuoi, continueremo il discorso. D' accordo?
Ciao!
PS. Ovviamente non rispondo al resto del tuo post, in attesa che tu ti erudisca sulla materia.
Dunque, ricostruire due anni di menzogne propalate dalla sinistra al governo - e cioè dal Partito democratico e da la Sinistra l’Arcobaleno -, è impresa davvero ardua.
Nondimeno, si farà un tentativo in tal senso. Partiamo.
“Non faremo più condoni”. Questa, la promessa solenne fatta dal centrosinistra.
Che arrivato al potere, però, ha varato diversi condoni.
Uno, a favore degli imprenditori agricoli che non erano in regola con i versamenti contributivi all’Inps.
Un altro, a favore degli imprenditori che avevano assunto dipendenti al “nero”. Condono, quest’ultimo, valevole anche come amnistia.
Un altro ancora, per i Comuni campani che - alla data del primo gennaio 2008 - non avevano predisposto piani per lo smaltimento dei rifiuti.
Insomma, sul versante condoni, il centrosinistra s’è dato parecchio da fare!
Andiamo avanti.
Altro ambito campale, su cui il Partito democratico e la Sinistra l’Arcobaleno s’erano impegnati a determinare una “discontinuità” rispetto al centrodestra, è quello pertinente la “questione Ordine, Legalità e rispetto della Magistratura”.
Infatti per ossequiare questo impegno, Prodi - che è Presidente del Partito democratico -, ha “piazzato” al Ministero della Giustizia Clemente Mastella.
Il quale, candidamente, dichiarava in quei giorni di aver fatto il testimone di nozze al mafioso Francesco Campanella.
Che è soltanto la persona che ha fornito i documenti falsi a Bernardo Provenzano, per garantirgli una comoda latitanza.
Lo stesso Campanella, va pure aggiunto, che in un’aula di tribunale ha tirato in ballo - per una storia di tangenti -, Mastella, Salvatore Cardinale e Massimo D’Alema (essendo, poi, da quest’ultimi querelato).
Sempre in quest’ambito - quello cioè dell’Ordine, della Legalità e del rispetto della Magistratura -, si segnala la scelta - operata dai signori del Pd e de la Sinistra l’Arcobaleno -, di premiare diversi personaggi. Dal passato sicuramente encomiabile!
Così va inquadrata la scelta di impiegare al Ministero dell’Interno, l’ex terrorista Roberto Del Bello.
Oppure quella di nominare alla segreteria della Presidenza della Camera, l’ex terrorista Sergio D’Elia.
Ma anche quella di premiare - con un posto di lavoro - l’ex Brigatista rossa, Susanna Ronconi.
Oppure quella di trovare occupazione, all’ex Brigatista rossa Anna Laura Braghetti: condannata a due ergastoli, e che tra le tante cose è stata anche la carceriera di Aldo Moro.
Così come in quest’ottica, va pure inquadrata la scelta di piazzare alla vice presidenza della Commissione Giustizia della Camera, il pluripregiudicato “leonkavallino” Daniele Farina. Che infatti s’è dato subito da fare, per provare a realizzare una legge ad personam, utile a depenalizzare qualche reato per i suoi amici no global e nazicomunisti vari.
Sempre in tema di Ordine, Legalità e rispetto della Magistratura: non si può che parlare di indulto.
Grazie a cui si sono “graziati” i mafiosi in regime di 416 ter.
Si è graziata l’ex terrorista Susanna Baraldini. Si è fatto uscire dal carcere un mafioso e diversi camorristi.
Indulto che ci è costato 500 milioni di euro. Indulto che mette a rischio nove sentenze su 10.
Indulto che ha determinato un aumento di furti d’auto del 72,92%.
Indulto che in un anno ha fatto raddoppiare le rapine in banca.
Per non parlare, poi, dell’altro indulto che - per fortuna - Anna Finocchiaro (del Partito democratico), non è riuscita a far approvare.
Ancora in tema di Ordine, Legalità e rispetto della Magistratura, si segnalano alcuni episodi.
L’epurazione del Comandante della Guardia di Finanza Roberto Speciale: “reo” di non aver obbedito a Visco, che voleva fossero rimossi alcuni finanzieri che avevano osato indagare su Unipol.
Si segnala l’epurazione di De Magistris.
Il quale, invece, s’era permesso di indagare su Mastella e su Prodi.
A tal riguardo occorre dire, comunque, che Prodi - indagato da De Magistris per il reato di abuso d’ufficio -, nessun pericolo avrebbe corso: infatti nel 1997 s’è confezionato una piccola legge ad personam, con cui s’è depenalizzato il reato in questione (per cui anche all’epoca dei fatti, risultava indagato per atti compiuti quando era Presidente dell’Iri).
Ancora in tal ambito viene in rilievo l’epurazione di Clementina Forleo. Colpevole, quest’ultima, di voler a tutti i costi tirare in ballo D’Alema, Fassino e Nicola la Torre, nelle torbide vicende Unipol.
Non c’è che dire: hanno rispettato la Legge, l’Ordine e soprattutto la Magistratura.
Ancora in tema di promesse mancate.
“Aboliremo i Cpt (i centri di permanenza temporanea che accolgono gli immigrati clandestini)”: e infatti i Cpt sono tutti ancora in vita.
“Aboliremo la legge Fini-Bossi”: e infatti la legge Fini-Bossi - con qualche piccola modifica - è ancora lì, perfettamente in vigore.
“Supereremo o aboliremo la legge Biagi”: e infatti la legge Biagi - con qualche piccola modifica - è ancora tutta in vigore.
Ancora.
“Abbandoneremo tutti i territori dove i nostri militari sono impegnati a fare la guerra, e soprattutto ridurremo le spese militari”.
Infatti i nostri militari sono stati ritirati dall’Iraq, ma per essere impiegati in Libano. Mentre in Afghanistan nulla è cambiato rispetto al periodo in cui governava il centrodestra!
Sulle spese militari, poi, le si è portate alla cifra più alta di tutti i tempi: 12 miliardi di euro.
Promesse mantenute, come no!
Veniamo, poi, alle questioni economiche. Con la prima promessa.
“Noi non aumenteremo le tasse. Noi le tasse le diminuiremo e faremo redistribuzione a favore delle fasce meno agiate della popolazione”. Come no!
Infatti il Partito democratico e la Sinistra l’Arcobaleno hanno introdotto - con il governo Prodi - 67 nuove tasse!
Con la Finanziaria 2007, poi, hanno rapinato tutti.
Al single operaio con 15.000 euro lordi l’anno, hanno regalato 7 euro in più al mese. Peccato, poi, gli abbiano fatto lievitare le addizionali locali, anche del 600%!
D’altra parte lo stesso Marco Rizzo, dichiarava a quei tempi:
“Perché alla fine un operaio di Mirafiori con moglie e due figli a carico ci rimette”.
Lo sapevano, e ciò nonostante: hanno vessato gli operai. Alla faccia della redistribuzione!
L’effetto nocivo della Finanziaria 2007 su chi lavora in fabbrica, d’altra parte, è stato rivelato anche da Mario Draghi.
Lo ha riscontrato - e in più di una circostanza - anche la Uilm.
Poi la rapina vera è arrivata con lo sblocco delle addizionali locali: un vero e proprio Tsunami.
Addirittura l’Unità non ha potuto fare a meno di notare come con Prodi, si siano introdotte troppe tasse nel nostro Paese.
D’altra parte in un anno - rispetto all’estate 2006 -, il numero di coloro che è andato in vacanza, s’è ridotto di tre milioni. Ammazza che effetto redistributivo!
Per non parlare, poi, del fatto che la Finanziaria 2007 abbia fatto macelleria sociale: ad esempio riducendo del 40% le Prefetture. Un modo per garantire i cittadini, come no!
Con la stessa legge di bilancio, poi, si sono tagliati i fondi ai Paesi poveri e per la lotta contro l’Aids. Complimenti!
D’altra parte lo stesso Fassino s’è trovato a pronunciare un mea culpa.
Vogliamo poi parlare della rapina fatta alle tredicesime, anche dei pensionati? Meglio di no, per decenza!
Con la Finanziaria 2008, invece, le cose sono cambiate parecchio. Come no!
E invece s’è reintrodotta la tanto vituperata detassazione tremontiana delle plusvalenze. Ammazza, che facce toste!
Il segretario della Uil - sindacato socialista - infatti non ha potuto trattenersi dal dire come con la legge di bilancio 2008, si siano affamati pensionati e lavoratori dipendenti!
Sempre in tema, parliamo di pressione fiscale.
Con Berlusconi s’attestava al 40,5%: il livello più basso dal 1991.
Con il Partito democratico e la Sinistra l’Arcobaleno, la pressione fiscale è arrivata al 43,3%: il livello più alto dal 1997 (quando comunque governava Prodi).
Vogliamo parlare della lotta alla evasione fiscale? Bene!
Qui, per non saper né leggere né scrivere, s’è analizzato come con Tremonti si sia recuperata più evasione fiscale che con Visco (in un anno). Per non sapere né leggere né scrivere.
Allo stesso risultato, però, è arrivato anche il professor Luca Ricolfi. Il “sinistro” Luca Ricolfi (quello che ha detto che il centrosinistra è una coalizione di cazzari).
Secondo il docente universitario - e potete trovare quanto di seguito si riporta, a pagina 57 del suo libro “Ostaggi dello Stato” -, l’effetto-Visco - nel recupero dell’evasione fiscale -, forse è stato addirittura negativo!
Ecco cos’ha detto nel suo libro, Ricolfi:
“Sotto quest’ultima ipotesi, il gettito previsto salirebbe a 728,4, che risulta addirittura maggiore del valore tendenziale (782,2), il che farebbe ricomparire lo spettro di un effetto-Visco negativo (-0,2 miliardi), in sostanza l’assenza di qualche misurabile risultato della lotta all’evasione fiscale”.
“Per adesso, tutto quel che possiamo dire è che la nostra migliore stima per il 2006 fornisce un recupero di 1,8 miliardi e quella per il 2007 di 2,6 miliardi, anche se - per entrambi gli anni - non mancano varianti che suggeriscono un effetto-Visco negativo”.
“Un po’ poco per giustificare i tanti proclami trionfalistici che abbiamo sentito in questo primo scorcio di legislatura. Certamente abbastanza per togliere qualsiasi credito alla stima di 20 miliardi di gettito recuperato che tante volte l’opinione pubblica ha dovuto ascoltare in televisione o leggere sui giornali”.
Chiaro? Andiamo avanti! Con un’altra promessa.
“Noi risaneremo i conti pubblici. Perché Berlusconi ha lasciato una situazione di finanza pubblica disastrosa”. Come no!
Infatti il deficit strutturale lasciato da Berlusconi - al netto di una tantum e del rimborso dell’Iva aziendale, di competenza dell’esercizio 2006 -, era pari al 2,4% (nel rapporto deficit/Pil). D’altra parte Padoa Schioppa lo ha ammesso, e ha ringraziato il centrodestra!
Adesso, invece, il Fondo Monetario Internazionale, stima che il Partito democratico e la Sinistra l’Arcobaleno ci lascino un deficit pari al 2,5% (in rapporto al Pil). Insomma, con loro il deficit è aumentato!
Per non parlare del debito pubblico.
E’ di ieri la notizia che ha ripreso a crescere: passando da 1596 miliardi (di dicembre), a 1621 miliardi di euro. E con l’aggravio di una crescita economica - attesa per il 2008 e per il 2009 - dello 0,3% (e forse di un buco nei conti dello stato, per 7 miliardi di euro).
Questi sono fatti, documentati. Non chiacchiere o propaganda!
Punto.
10/4/2008 | |
Dopo il voto |
LUCA RICOLFI | |
Salvo imprevisti, lunedì notte sapremo chi ha vinto le elezioni, sempre ammesso che ci sia un vincitore (potrebbe anche succedere che chi vince alla Camera perda o pareggi al Senato). Ma c’è un’altra cosa di cui, a partire da martedì, verremo poco per volta informati, ed è lo stato effettivo dell’Italia. Solo allora, infatti, i partiti potranno alleggerire la pressione che li induce a rappresentare la situazione dell’Italia in modo tendenzioso, evasivo, parziale. E solo allora, finalmente, i vincitori saranno costretti a suddividere le rispettive promesse in due gruppi: quelle che si possono mantenere subito e quelle che, «vista la situazione», non si possono che spalmare lungo i cinque anni della legislatura. Che cosa ci diranno, dunque? Quanto alla situazione, dopo aver sottolineato la gravità della congiuntura economica internazionale, credo non potranno esimersi dal rivelarci almeno tre cose strettamente italiane. Primo: non c’è un euro. È vero, siamo rientrati nei parametri di Maastricht ma il deficit del 2008, previsto al 2,4% del Pil, rischia di risalire pericolosamente verso il tetto del 3%. Rischia di risalire per l’effetto congiunto di spese non messe a bilancio (7 miliardi secondo una stima del Sole - 24 Ore) e di una crescita del Pil molto minore del previsto, se non addirittura nulla. In poche parole, non c’è alcun extragettito da distribuire né sotto forma di nuove spese né sotto forma di alleggerimenti fiscali. Secondo: il numero delle famiglie in difficoltà è enorme (oltre 4,5 milioni su 24), ed è aumentato in modo drammatico negli ultimi 12 mesi. Secondo l’Isae fra il primo trimestre del 2007 e il primo trimestre di quest’anno, ossia nel giro di un solo anno, il numero di famiglie che a fine mese sono costrette a ricorrere ai risparmi o a fare debiti è aumentato del 57% (non era mai successo dacché esiste l’indagine, ossia dal 1999). Terzo: le carceri scoppiano. A meno di due anni dall’indulto il numero di detenuti è tornato abbondantemente al di sopra della capienza regolamentare, senza che nulla di significativo sia stato fatto per evitare il ripetersi dell’emergenza dell’estate 2006: l’estate 2008 si profila turbolenta come quella di allora. Di questo, più o meno, si ricorderanno i partiti dopo il voto. Ma che conseguenze ne trarranno? Ovviamente non lo so, ma provo a fare un’ipotesi, o forse un auspicio. Potrebbe succedere che, non potendo aumentare ulteriormente le entrate (cresciute di quasi 100 miliardi fra il 2005 e il 2007), ed essendo impossibile dismettere in poco tempo quote rilevanti del patrimonio pubblico, ci si decida finalmente a porre mano agli sprechi della Pubblica amministrazione. Finché l’economia non riparte, è l’unico modo per trovare le risorse necessarie per mantenere almeno qualcuna delle innumerevoli promesse dei due schieramenti. La riduzione degli sprechi c’è nel programma del centro-destra, che pensa di tagliare a un ritmo di circa 5 miliardi l’anno, e c’è nel programma del centro-sinistra, che pensa di tagliare a un ritmo triplo (circa 15 miliardi l’anno). Il materiale su cui agire non manca, perché le stime più prudenti suggeriscono che le risorse «bruciate» dall’inefficienza della Pubblica amministrazione siano pari ad almeno 80 miliardi di euro l’anno, con tassi di spreco compresi - a seconda dei settori - fra il 15% e il 40% (secondo le stime dell'Osservatorio del Nord-Ovest: sanità 18%, scuola 25%, false pensioni di invalidità 32%, giustizia civile 35%). Avranno i due partiti principali il coraggio di fare quel che va fatto? A giudicare da ciò che dicono i protagonisti, si direbbe che il centro-sinistra sia più ambizioso e determinato (vuol tagliare il triplo del centro-destra), ma il centro-destra sia maggiormente consapevole dell’enorme difficoltà del compito, ovvero delle resistenze che sindacati, corporazioni, lobby, categorie, gruppetti, singoli individui opporrebbero a un’azione di progressiva riduzione degli sprechi (non a caso Giulio Tremonti ha parlato della necessità di «abrogare il ’68»). È difficile prevedere che cosa effettivamente faranno il Pdl e il Pd, e se quel che faranno proveranno a farlo insieme o divisi. Quel che sembra innegabile, tuttavia, è che - al momento - la riduzione della spesa pubblica è l’unica via attraverso la quale la politica può ritrovare i gradi di libertà che aspira ad avere. Si possono avere le idee più diverse sulla destinazione delle risorse così liberate. Alcuni pensano che la priorità siano le imprese, perché «solo così torneremo a crescere». Altri che la priorità siano le famiglie, perché troppe di esse sono entrate in povertà. Altri ancora che la priorità sia il nostro Stato sociale, che non è solo inefficiente ma è anche incompleto (mancano asili nido, ammortizzatori sociali, politiche per gli anziani e i non autosufficienti). Ma su un punto non dovremmo avere più dubbi: con un debito di 1600 miliardi di euro e un’economia che è diventata la più lenta e inefficiente d’Europa, 80 miliardi l’anno di sprechi non possiamo più permetterceli. |