venerdì 11 aprile 2008

La Cassazione annulla ed io mi incazzo!

(vignetta prelevata qui)

Una agenzia Ansa delle 19.20 di ieri ha annunciato che, su richiesta dello stesso Procuratore Generale, la Cassazione ha annullato la condanna a Dell' Utri per tentata estorsione perpetrata assieme ad un mafioso di nome Virga ed io mi incazzo come una jena!

Pare che le testimonianze accusatorie fossero inammissibili e che, quindi, il processo vada rifatto.

Ed il PM che aveva avviato il procedimento giudiziario non lo sapeva? Ed il GIP neanche? E i giudici di primo e secondo grado che avevano condannato dell' Utri per ben due volte, dormivano?

Ma si può vivere in un paese in cui, se non hai il culo di incontrare un giudice competente almeno in Cassazione, finisci in galera o, comunque, sputtanato a vita?

Io non so (grazie ad una magistratura da terzo mondo, nessuno può saperlo DAVVERO) se dell' Utri sia o meno colpevole. Quello che so è che in un paese civile non si può condannare nessuno senza prove schiaccianti.

Meglio un colpevole in libertà che un innocente in galera.

Quando cazzo lo capiremo che resteremo sempre il paese di merda che siamo, finchè questo principio non entrerà nella nostra cultura civile, prima ancora che giudiziaria?

Già, cultura civile! Ma come potremo mai averla "civile" se la cultura italiana è in mano alla sinistra e i nostri maitre a penser si chiamano Scalfari, Travaglio e Flores d' Arcais, tanto per fare 3 nomi a caso? Come potremo mai averla, se il "grande innovatore" Veltroni si allea, legittimandolo, con il forcaiolo Di Pietro che vuole mandare in galera la gente subito dopo il processo di primo grado?

Ma la gente onesta e intellettualmente normodotata che dopodomani voterà per Veltroni, davvero vuole perpetuare questo stato di cose? Non è attraversata dal sospetto che senza una giustizia giusta, questo paese andrà in rovina e che non può pretendere che lo salvi proprio chi difende la giustizia ingiusta che abbiamo e che, anzi, vuole peggiorarla ulteriormente?


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il cannocchiale

15 commenti:

Andrea ha detto...

Ieri sera la notizia è comparsa 10 minuti su TGcom, poi è misteriosamente "sparita". Ne ho trovato piccola traccia sull'Ansa.
IL resto dell'informazione: muta!

E poi saremmo noi i golpisti...bleah!

Andrea ha detto...

Prima te se bevono (sono di Roma eheh) e poi cercano le prove. IL caso Pappalardi insegna...non sono incapaci, sono "cattivi"...ED IO SONO FUORI DI ME!

Anonimo ha detto...

... pensa che ieri sera avevo ancora gente dietro che chiedeva a La Russa.. ma la condanna a dell'utri??

speriamo leggano questa notizia, visto che sono informatissimi

*paraffo* ha detto...

Visto che l' incazzatura mi è passata, posso permettermi di fare il saggio e dirti che indignarsi è tempo sprecato, caro Andrea.

L' unica è incrociare le dita e sperare nei venti senatori in più che Berlusconi sostiene che avremo: dopodichè auguriamoci che, senza Casini, Berlusconi stavolta passi meno tempo a lavorare a Palazzo Chigi e più tempo a parlare al paese denunciando TUTTE le magagne di questo paese, indicandone, per nome e cognome, i responsabili.

Non so se mi sono spiegato: l' altra volta ha sbagliato clamorosamente strategia, secondo me: ha fatto troppo l' imprenditore e troppo poco il politico. Ha creduto che "il fare" fosse più importante che il comunicare quello che stava facendo.

Dovrebbe imparare dai cattomarxisti che non fanno un cazzo (e quando fanno qualcosa sbagliano) ma parlano molto. Non vedi quanta gente crede in loro senza curarsi che dietro le parole ci siano fatti concreti?

Insomma, il prossimo governo deve fare molto ma, ancor di più, parlare!

Un buon Generale impara di più osservando le tattiche del nemico che ascoltando i suoi colonnelli (specie quando sono, in quanto ex-democristiani ed ex-marxisti, poco affidabili)!

Andrea ha detto...

Beh, io ieri sera da Vespa l'ho visto con una marcia in più, e proprio nella direzione che intendi tu;)

*paraffo* ha detto...

Secondo grande bugia, la notizia è già sparita, amico anonimo. Speriamo che si sbagli. In ogni caso, davvero credi che un trinariciuto ne terrebbe conto?

Andrea ha detto...

Ho provato anche adesso a fare ricerca su google, mi da solo il lancio Ansa di 15 ore fa...

*paraffo* ha detto...

Appunto, Andrea, apppunto: notizia sparita. Più tardi proverò a sentire Sky Tg24 che ho scoperto, recentemente, essere un telegiornale niente male ... Un editore anglosassone ha, evidentemente, una idea assai diversa dalla nostra, sul giornalismo.

Quanto a Porta a Porta di stanotte , mi vergogno molto a dirlo, ma l' ho persa!

Quando mi sono ri-svegliato e mi sono sintonizzato su Raiuno il Berlusca stava parlando della laurea di Di Pietro, cioè stava finendo.

Mi auguro di vederla oggi in replica sul satellite ... Stamattina alle 8 hanno replicato la puntata con Veltroni. Nel pomeriggio dovrebbero trasmettere quella con Berlusconi ...

Ti saprò dire le mie impressioni ... Intanto, grazie, perchè stavo scrivendo un appello a Berlusconi a fare quel che dicevo poco fa, ma se mi dici che ha già parlato in questo senso, mi risparmio la fatica!!

PS. Sono venuto via da Roma 40 anni fa ma so' romano pure io, Andre'!

Andrea ha detto...

Grande Paraffo:))
Ti dico solo che Vespa non è riuscito ad aprire bocca, non parliamo dei giornalisti, su tutti il compagno Sansonetti.

Luca Venturini ha detto...

E' effettivamente molto strano che non sia stata riportata, neanche da quotidiani vicini alla formazione politica di Dell'Utri. Non ne capisco il motivo.

Comunque e sia. Vorrei ricordare che questa è solo UNA delle condanne che ha ricevuto Dell'Utri. Questa condanna è evidentemente da rifare.

Ma la condanna a nove anni per concorso esterno in associazione mafiosa (2004), assieme a Cinà, be' quella rimane tutta! Il nostro non mi sembra per nulla innocente, e non capisco in ogni caso perché con una condanna del genere in appello, non sia stato rimosso dal partito - solidarietà umana da parte del suo principale, benissimo, ma lasciarlo a capo del partito dopo condanne del genere...non è proprio un santarellino.

P.S.: quanto al "mandare in prigione subito dopo il primo grado". Trovo l'idea correttissima; in paesi come gli Stati Uniti avviene regolarmente, senza che nessuno protesti, e i vari appelli si fanno rimanendo in carcere. Poi però, se confermano la condanna, credo proprio che il tempo già passato in prigione conti ai fini della pena (ovvero, se sei in prigione da un anno quando arriva la conferma di condanna a due anni di prigione in appello, tu di anni ne devi fare ancora uno, non due).

La giustizia italiana di problemi ne ha tanti comunque; il fatto che in prigione ci stia gente in attesa del giudizio di primo grado più che gente già condannata è uno. Un altro è che in due anni dopo l'indulto (votato da tutti, IdV Lega An escluse, e infatti voterò uno di questi...no, non gli ultimi due :-P )non si è fatto NULLA per sistemare le carceri, come ricordato da Camelot. E penso che ci sia gente che possa spiegarlo meglio di me...ci sono dei begli articoli su Noise From Amerika.

Infine su Travaglio come cattivo maitre à penser...Travaglio a me sinceramente piace. Ha un unico difetto: è unico. Ci fossero altri giornalisti come lui, in Italia, che si basano STRETTAMENTE sui fatti e tendono a non dimenticare due giorni dopo il fatto, staremmo messi meglio. A mio vedere. :-)

Saluti a tutti, e non massacratemi troppo ;-)

*paraffo* ha detto...

Bentornato, caro Luca.

Ho appena finito di guardare, sul satellite, la replica della trasmissione di ieri notte di Porta a Porta, ospite Berlusconi, che mi ero persa. Dunque, il Berlusca ha appena dichiarato misteriosa la laurea di Di Pietro, nel senso che nessun professore e compagno di studi si ricorda di averlo mai visto in Facoltà, per lezioni o esami, e ha ipotizzato, dunque, che si sia trattato di un diploma rilasciato "a cura" dai Servizi Segreti. Ipotesi che porterebbe a ripensare anche la storia dei Tangentopoli, ma questo è un altro discoso.

Vespa ha preconizzato l' arrivo di una querela per calunnia. Per ora non se ne ha notizia. Vedremo.

Perchè te ne parlo? Solo per malignità nei tuoi confronti, visto che mi hai appena detto che voterai per Di Pietro?

No, Luca, credimi!

Te ne parlo solo per dirti che, se ti metti a grattare un uomo pubblico, QUALSIASI uomo pubblico, è certo che trovi la rogna .... e per ricordarti quella massima evangelica che recita: chi è senza peccato, scagli la prima pietra.

Tu sai che sono un agnostico e che, quindi, ritengo Gesù di Nazareth solo uno dei grandi saggi che ogni tanto l' umanità si concede ...

Il giustizialismo, caro Luca, è una aberrazione ideologica, tanto quanto il nazismo o il comunismo o qualsiasi altro "ismo". Lo è perchè ogni "ismo" prescinde dalla realtà della natura umana, è una sovrastruttura, una invenzione astratta, in pratica: una "violenza" alla nostra natura.

La carcerazione dopo il primo processo, non è una aberrazione in sè, ma lo diventerebbe in Italia per questi motivi:

1° la disparità fra i diritti dell' accusa e quelli della difesa.

2° l' appartenenza di una delle parti alla stessa corporazione del giudicante che, in questo modo, non è più "terzo".

3° I tempi biblici che intercorrono fra i tre gradi di giudizio.

Quando tu, non tenendo in alcun conto questi tre punti, ti concedi il lusso di trovare "normale" che una persona passi anni e anni in carcere in attesa della sentenza definitiva, dimostri di non esserti mai posto una domanda che io trovo fondamentale per un cittadino che ami la libertà degli altri, oltre che la sua: "E se capitasse a me di incappare in un errore giudiziario"?

Nuova citazione evangelica: "Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te".

Proprio per tutta la simpatia che tu sei riuscito a suscitare in me, caro Luca, e anche per la differenza di età che ci contraddistingue, mi permetto di darti un consiglio: sforzati di usare quel buon senso che, ne sono certo, guida la tua vita personale, anche nelle cose della politica e della società.

Non ti fidare ciecamente di NESSUNO, specie di chi parla in nome dell' etica, e ancora di più di chi lo fa in politica.

Chiudo confidandoti un segreto: Travaglio piace molto anche a me e non perdo occasione di leggerlo e di ascoltarlo, ma ... MA, al contrario di te, io gli faccio la tara, cioè mi chiedo quale interesse concreto abbia a dire quel che dice.

La risposta che mi do è molto semplice: lui produce libri e articoli e conferenze e deve venderli (come tutti).

Tu mi insegni che chiunque abbia un prodotto da vendere, si sceglie una nicchia di mercato. Travaglio ha individuato questa nicchia negli antiberluscones e, dunque, scrive per loro. Cioè, dà loro ESATTAMENTE quel che si aspettano.

Posso persino dirti quando ha scoperto il suo "filone d' oro": quando partecipò alla famosa trasmissione di Luttazzi che scatenò le (giuste) ire di Berlusconi.

Siccome, come ti dicevo, lo seguo assiduamente, ho individuato anche la sua tecnica: lui dice sempre e solo la verità, ma NON la dice mai TUTTA.

Hai di certo presente la formula del giuramento che tutti i tribunali impongono ai testimoni: "Giuri di dire la verita e tutta la verità".

Evidentemente, dunque, non basta dire la verità, occorre dirla TUTTA!

Credo superfluo spiegarti nel dettaglio la ragione di questa precisazione.

Sta di fatto che nessuno, politico o giornalista o uomo qualunque, quindi neppure tu ed io, dice sempre TUTTA la verità.

Vedi, se lo ritieni opportuno, di riflettere un po' su quanto ti ho appena scritto e vedrai che potrai affrontare più serenamente la vita in generale e la politica in particolare e chissà? Forse potresti decidere che è meglio NON votare per Di Pietro ... ma qui pecco di ottimismo, mi sa!!

Un saluto amichevole e cordiale. Ciao!

Andrea ha detto...

Paraffo, dimmi che sei un insegnate di una qualsiasi scuola. Sarebbe un tesoro immenso per i tuoi studenti.
Riguardo Travaglio un ulteriore, credo sostanziale, appunto: assenza di contraddittorio diretto con gli oggetti delle sue arringhe.

*paraffo* ha detto...

Andrea, mi spiace deluderti: non insegno e non l' ho mai fatto. Aggiungo che non ne sarei proprio capace perchè mi manca una dote fondamentale: la pazienza!

Qui è facile: se qualcuno mi dimostra di essere un fesso, lo cancello, senza neanche rispondergli (l'ho appena fatto in un altro post). A scuola, se cacci i fessi, rimani a fare lezione ai banchi vuoti e cacciano te (giustamente)!

Comunque, ti ringrazio per l' ipotesi gratificante che hai avanzato.

Quanto a Travaglio, è ovvio che non possa sottoporsi al contraddittorio: salterebbe fuori quella parte di verità che ha taciuto, no?

Grazie ancora, Andre', ce risentimo! Ciao!

Luca Venturini ha detto...

Verissimo che manca il contraddittorio spesso e che, in quanto essere umano, Travaglio esprime il suo punto di vista!

Ma proprio per questo notavo che il problema, con Travaglio, è che è unico: non c'è nessuno che, al pari di lui, si metta a fare un lavoro certosino su fatti ben documentati per sostenere le proprie tesi. Al che viene da chiedersi PERCHÉ non vi sia nessun altro come lui in giro (come metodo, poi per me lui è eccezionale... ;-) )

Quanto al discorso di prima...la giustizia italiana ha tantissimi problemi, non ultimo quello che effettivamente quella dei magistrati per molti versi è una corporazione, o casta, al pari di quella dei politici. Non credo proprio, però, che il metodo sistematico di delegittimazione adottato da Berlusconi sia un buon metodo per risolvere i problemi, perché ovviamente induce radicalizzazioni e reazioni difensive, e non è neppure specifico nel suo attaccare (se non quando lui o persone a lui vicine attaccano direttamente gente coinvolta nei processi in cui sono stati implicati), il che causa una reazione "di casta".

Per risolvere i problemi della giustizia in Italia serve diplomazia, non sparate (perdonami il termine). Sostenere che esistono "sentenze politiche" che non vanno rispettate non mi sembra un gran modo per alimentare la pace sociale. Se il Cavaliere ritiene che certe sentenze siano sbagliate e tendenziose, faccia ricorso: la Cassazione gli ha appena dimostrato che non è pregiudizialmente contro di lui o i suoi amici, mi sembra!

Vorrei però che tu argomentassi il tuo punto primo: che c'è asimmetria in Italia fra diritti dell'accusa e quelli della difesa. A quanto ne so è esattamente il contrario; difesa e accusa, nel nostro ordinamento, hanno gli stessi diritti e limitazioni. Tant'è che la legge Pecorella per introdurre la non possibilità di ricorrere in appello per l'accusa in caso di mancata condanna in primo grado, mutuata dall'ordinamento americano e uno tra i punti più contestati dello stesso (e che, personalmente, considero una pessima idea, dato che il giudice o la giuria possono essere prevenuti verso una qualunque delle due parti), si è scontrata proprio contro questo capisaldo del nostro ordinamento: che accusa e difesa devono avere gli stessi diritti.

Detto altrimenti, se la difesa può ricorrere in appello, per simmetria deve poterlo fare anche l'accusa. E questo vale per ogni altro aspetto giuridico.

Punto secondo: evidentemente, ti riferisci alla querelle sulla divisione delle carriere. Ti rimando agli ottimi post su Noise From Amerika sul perché questa nozione è tendenzialmente sbagliata, a guardare stati con impianto giuridico simile al nostro, e soprattutto sul fatto che i problemi della nostra giustizia decisamente NON dipendono dalla separazione delle carriere.

Sul punto terzo non ho, ovviamente, nulla da ribattere. Se non che non mi sembra che Berlusconi, o i suoi collaboratori, abbiano fatto granché per risolvere i problemi (con il governo più lungo della storia della Repubblica e la situazione più solida in Parlamento mai verificatasi in sessant'anni: ovvero, se non ci è riuscito nel 2001-2006...), anzi si sono concentrati su riforme che hanno grandemente aumentato i tempi dei processi, dato impunità, o causato enormi discussioni e fratture all'interno della magistratura (legge Pecorella, lodo Maccanico, separazione delle carriere, legge Cirami!!!, ex-Cirielli...).

La mia domanda, onesta e sincera: se Berlusconi e i suoi avvocati, che stimo esperti di diritto più di molti altri parlamentari, ritengono che la giustizia italiana abbia tot problemi, perché non si sono messi a lavorarci SERIAMENTE? L'avessero fatto, forse ora non staremmo a discutere!

Infine...per quanto riguarda Di Pietro...la mia opinione (perdonami quella che considererai, ed effettivamente è, un'accusa pesante) è che il Cavaliere abbia calunniato Di Pietro.
Si definisce come calunnia un'accusa falsa e con tale consapevolezza lanciata alla vittima. Berlusconi ha portato come uniche prove della sua affermazione del fatto che Di Pietro non ha una laurea "regolare" il fatto che dice di aver parlato con gente all'Università e che non sembrano ricordarselo. Ora, rispondimi sinceramente: se hai una laurea, che ti serve nel tuo lavoro, e venisse fuori un tuo rivale e sostenesse che la tua laurea non è regolare perché, dice lui, ha parlato con tuoi presunti colleghi all'università e dice che loro non ti ricordano, cosa penseresti? Come ti comporteresti?

*paraffo* ha detto...

Verissimo che manca il contraddittorio spesso e che, in quanto essere umano, Travaglio esprime il suo punto di vista!

Mi piacerebbe che tu mi citassi una circostanza in cui questo contraddittorio ci sia stato. perchè io non ne ho memoria, caro Luca

Ma proprio per questo notavo che il problema, con Travaglio, è che è unico: non c'è nessuno che, al pari di lui, si metta a fare un lavoro certosino su fatti ben documentati per sostenere le proprie tesi. Al che viene da chiedersi PERCHÉ non vi sia nessun altro come lui in giro (come metodo, poi per me lui è eccezionale... ;-) )

1) Perchè è un metodo di lavoro massacrante e i giornalisti sono famosi per essere dei fannulloni.

2) Perchè, quando si intraprendono crociate contro un uomo potente (e ricco) come Berlusconi, intelligenza vuole che ci si documenti con cura, altrimenti si finisce sul lastrico. Tanto è vero che Berlusconi lo ha querelato pur non avendo chances di vincere. Figurati se le avesse avute per qualche "svista" di Travaglio! Dunque, i giornalisti normali (fannulloni per definizione e pavidi per vocazione) non si prendono la briga di correre rischi.

Quanto al discorso di prima...la giustizia italiana ha tantissimi problemi, non ultimo quello che effettivamente quella dei magistrati per molti versi è una corporazione, o casta, al pari di quella dei politici.

Non capisco perchè dici "per molti versi". Sembra che tu voglia dire che non è proprio una vera casta ... E invece lo è e molto più ferrea e impunita e impunibile di quella dei politici, se non altro perchè i giudici non sono sottoposti a conferme da parte degli elettori

Non credo proprio, però, che il metodo sistematico di delegittimazione adottato da Berlusconi sia un buon metodo per risolvere i problemi, perché ovviamente induce radicalizzazioni e reazioni difensive, e non è neppure specifico nel suo attaccare (se non quando lui o persone a lui vicine attaccano direttamente gente coinvolta nei processi in cui sono stati implicati), il che causa una reazione "di casta".

La casta dei giudici non è solo impunita e impunibile (e quindi assolutamente antidemocratica), ma possiede anche un potere terribile che nessuna altra casta ha: quello di poter rovinare la vita di chiunque, innocente o colpevole che sia. Quando più avanti ti chiedi perchè in 5 anni, il Governo Berlusconi non abbia fatto nulla per ridimensionare il loro potere coi mezzi della legge, commetti due peccati:

1) quello di essere disinformato, perchè una legge di riforma (sia pure troppo timida) è stata fatta

2) quello di ingenuità, perchè non ti rendi conto del potere immenso di quella casta che, come se non bastasse, è difesa strenuamente dal centrosinistra e dalla Presidenza della Repubblica.

Con questi due peccati sulla coscienza, è ovvio che tu non comprenda LA NECESSITA' e la APPROPRIATEZZA di quel che trovi sbagliato: cioè la deligittimazione della magistratura che Berlusconi porta avanti sguaiatamente. Ti spiego: ci sono riforme che possono essere imposte a colpi di maggioranza ma ce ne sono altre che devono ASSOLUTAMENTE essere sostenute dalla pubblica opinione. Quella della magistratura è una di queste.

Ti faccio un esempio paradossale per tentare di spiegarmi più chiaramente: mettiamo che un partito politico voglia legalizzare la pedofilia!!!

Anche se avesse la maggioranza assoluta in Parlamento, quel partito non potrebbe mai approvare una "riforma" come questa perchè andrebbe contro il sentire comune. Per poter procedere e conseguire lo scopo, quel partito avrebbe una sola strada: modificare il senso comune! Come? Lanciando una campagna martellante e assordante e sguaiata contro il sesso fra adulti consenzienti! Ci vorrebbero anni, è vero, ma sarebbe l' unica strada percorribile. Una volta ottenuto lo scopo, cioè una volta cambiata la mentalità comune, la riforma sarebbe attuabile, anzi reclamata a gran voce !!!

Tornando al punto, Berlusconi, per far passare una riforma in senso liberale dell' ordinamento giudiziario in un paese profondamente illiberale come il nostro, tanto illiberale dal mandare in Parlamento un forcaiolo fascista come Di Pietro, tanto illiberale dal farsi governare per 60 anni da cattofascisti e cattomarxisti e da desiderare che continuino a farlo nell' anno 2008, non ha altra strada che quella che sta seguendo e che, ti informo, ha avuto successo: in sondaggi recenti pubblicati da tutti i giornali, la credibilità della magistratura è scesa in modo verticale.

Io non escludo che, in questa legislatura, Berlusconi possa riuscire a farcela! Ma forse è ancora presto, non lo so. Il recentemente proscioglimento di Mastella, per esempio, è stato un bel passo in avanti sulla via della diffidenza dei cittadini che non siano dipietristi come te .... ma siete ancora tanti a non porvi la fatidica domanda: "E se capitasse a me di finire nelle grinfie di questa magistratura"? (A proposito: non ti ho sentito fare commenti su questo punto)

Per risolvere i problemi della giustizia in Italia serve diplomazia, non sparate (perdonami il termine). Sostenere che esistono "sentenze politiche" che non vanno rispettate non mi sembra un gran modo per alimentare la pace sociale. Se il Cavaliere ritiene che certe sentenze siano sbagliate e tendenziose, faccia ricorso: la Cassazione gli ha appena dimostrato che non è pregiudizialmente contro di lui o i suoi amici, mi sembra!

Proprio ieri sera Berlusconi ha fatto il panegirico della magistratura giudicante nel senso che dici e proprio per le ragioni che hai indicato! Ma tu Berlusconi non lo ascolti, vero, amico Luca?

Vuoi sforzarti di capire che l' aberrazione italiana è quella di considerare "giudici" i Pubblici Ministeri e di fare sedere nelle commissioni di autogoverno che decidono le carriere dei giudici giudicanti anche i Pubblici Ministeri?!!!!! Il che comporta che il giudice terzo, quello che deve decidere se dare ragione, in un processo, al PM o all' avvocato difensore, NON PUO' CORRERE IL RISCHIO DI INIMICARSI IL PRIMO, mentre se ne sbatte allegramente del secondo?!!!!!!

Guarda, Luca, che se tu non conosci o ignori volutamente questa terribile realtà, i tuoi ... "giudizi" e le tue convinzioni non hanno senso .... a meno che tu, ignorando la famosa domandina, voglia coscientemente continuare a vivere in uno Stato Medioevale di NON DIRITTO!

Nel qual caso, ti prego, dimmelo chiaramente ed io smetterò di triturati e triturami le palle in discorsi inutili.

Vorrei però che tu argomentassi il tuo punto primo: che c'è asimmetria in Italia fra diritti dell'accusa e quelli della difesa. A quanto ne so è esattamente il contrario; difesa e accusa, nel nostro ordinamento, hanno gli stessi diritti e limitazioni.

Luca, scusami tanto, ma quando ce vo' ce vo' : "Ma che cazzo stai dicendo"?

Io non devo argomentarti nulla: informati e informati bene! Tutti conoscono un avvocato, spero anche tu. Chiedi a lui, dopo di che, se vuoi continueremo il discorso. D' accordo?

Ciao!

PS. Ovviamente non rispondo al resto del tuo post, in attesa che tu ti erudisca sulla materia.