domenica 30 marzo 2008

E' Berlusconi l' anomalia Italiana?


(disegno di ludus)

Pur essendo di ottima qualità, il fondo di oggi di Panebianco sul Corriere della Sera mi ha fatto capire quale sia la vera ragione della mia "antipatia" per i cosiddetti "opinionisti" nostrani: essi contribuiscono in modo rilevante alla nostra Grande Illusione di vivere in un paese "normale", la cui unica anormalità è costituita dalla presenza in politica di Silvio Berlusconi.

Io sono un berlusconiano "de fero", come direbbero a Roma, eppure non ho nessuna difficoltà ad ammettere che Berlusconi rappresenti una anomalia. Ma il problema è: anomalia rispetto a quale normalità? A quella degli altri paesi occidentali, capitalisti e liberisti? Certamente sì. Anomalia rispetto alla normalità italiana? Assolutamente, no! Perchè?

Perchè noi NON siamo un paese normale e non lo siamo mai stati fin dall' inizio, fin dal lontano 1861.

La prima anomalia è stata la creazione di uno stato unitario e centralista, calato e imposto dall' alto su una realtà che definire atomizzata è poco. Se c'era uno stato, in Europa, che avrebbe dovuto nascere federale era proprio l' Italia. In Italia, per esempio, si parlavano, allora, più lingue diverse di quante se ne parlino oggi nella intera Unione Europea allargata!

I nostri possono essere definiti dialetti oggi che sono stati imbastarditi dalla diffusione dell' italiano, ma allora erano lingue vere e proprie, incomprensibili l' una all' altra, non solo in ambito statale, ma anche regionale, e persino provinciale e, in molti casi, addirittura comunale.

Le lingue diverse non sono solo l' emissione di fonemi diversi, sono anche il prodotto di culture diverse, di culture millenarie, nel nostro caso.

Già questa anomalia ci pone al di fuori di ogni concetto di "normalità", come Nazione, perchè se è vero che la lingua italiana, grazie alla scolarizzazione diffusa e soprattutto alla TV, è ormai capita da "quasi" tutti i cittadini italiani, è anche vero che le cento culture originarie che stavano dietro alle cento lingue diverse sono tutt' ora assai radicate.

Lo affermo sulla base della considerazione che è la scuola a fornire cultura e la nostra scuola tutto fa meno che questo. Non riesce a farlo l' Università, figuriamoci le scuole inferiori!

Che la diversità delle culture sia un arricchimento è una delle favole buoniste che circolano nel nostro paese. Si trae arricchimento dal contatto con culture diverse solo quando se ne possieda una, la propria, ben forte e strutturata, altrimenti no!

Le diverse culture italiane hanno un solo collante, purtroppo: quello della religione cattolica. Ed è proprio questo collante che, a mio avviso, costituisce la seconda grande anomalia di questo paese: la presenza dello Stato della Città del Vaticano annidiato FISICAMENTE nel centro stesso della nostra Capitale.

La terza nostra grande anomalia è stato il ventennio fascista, quello che ha inventato le corporazioni, quello che ha inventato lo statalismo, quello che ha inventato l' uso degli intellettuali organici al potere, quello che ha inventato il giornalismo velinaro, quello che ha inventato il pensiero unico, quello che ha inventato la Rai come voce del Padrone politico, quello che ha inventato la retorica come sostituto della cultura, quello che ha inventato il cinema sovvenzionato dallo Stato, quello che ha inventato l' autarchia, quello che ha inventato la ridicolizzazione dell' avversario politico come arma più efficace della prigione e dell' uccisione, quello che ha inventato la convivenza fra Stato e Chiesa, quello che ha inventato l' ora di religione nelle scuole statali, quello che ha inventato l' odio viscerale per i liberali e per i liberisti, quello che ha inventato la venerazione per i capitalisti parassitari alla Gianni Agnelli e potrei continuare a lungo in questa elencazione di tutto ciò che costituisce ANCORA OGGI l' anomalia italiana, rispetto a tutte le altre nazioni occidentali.

Sì, amici miei, perchè tutte le nefandezze che ho appena elencate sono ancora vive e presenti oggi, se non nella Costituzione, di certo nella nostra becera cultura collettiva post fascista.

Caduto il fascismo, infatti, democristiani e comunisti le hanno fatte proprie, le hanno perpetuate, coltivate, innaffiate, rinvigorite ed esaltate con le conseguenze di quegli sfaceli economici e sociali che sono sotto gli occhi di noi tutti.

Quarta anomalia di questo paese è il sindacato inteso come organo politico e non come una libera e volontaria associazione di lavoratori avente come unico scopo quello di strappare all' imprenditore quanto più salario quello sia disposto a concedergli spontaneamente, ma con ben chiaro in mente che per avere più soldi bisogna che l' azienda ne guadagni!

Se continuassi a rifletterci sopra, di certo troverei altre "anomalie" italiane da segnalavi, ma è arrivata l' ora di pranzo e ho fame! E poi potreste anche sforzarvi un po' voi, no?

In ogni caso, e concludo, quelle che ho elencate sono, a mio avviso, più che sufficienti a NON scandalizzarsi solo della "anomalia Berlusconi" anche perchè solo Berlusconi potrebbe, se gliene dessimo la possibilità e gliene lasciassimo il tempo, cominciare a smantellare tutte le altre, quelle davvero gravi, davvero intollerabili, davvero mortifere che ho cercato di illustrarvi quest' oggi.


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il cannocchiale

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Beh, dici molte cose condivisibili. E per questo sono molto più sconcertato dalla conclusione (e dalla dichiarazione iniziale di berlusconismo). A me pare chiaro che il berlusconismo sia un'anomalìa che è il RISULTATO, la sintesi, di tutte le altre anomalie.
La peggiore in assoluto di tutte le anomalìe e la garanzia che da tutto questo non avremo nemmeno la possibilità di COMINCIARE a liberarci fino a ci troveremo di fronte la mostruosità anti-liberale del berlusconismo (liberarsi del Vaticano sarà un po' più dura, ma con il tempo, chissà...).

Incredibile come da premesse simili si possa giungere a conclusioni opposte:). (Ma probabilmente ci sono molte premesse che non espliciti e che non condividerei).

Alessio (London)

*paraffo* ha detto...

L' ipotesi con cui concludi il tuo intervento è sensata, amico Alessio, ma non è necessaria per spiegare la tua meraviglia per come si possa arrivare a conclusioni opposte partendo dalle stesse premesse. La diversità delle opinioni, infatti, consiste proprio in questo: guardare agli stessi fatti e interpretarli in modo diverso, addirittura opposto.

Azzardo anche io una ipotesi per spiegare la tua meraviglia: forse dipende dal fatto che, nell' uso comune, si definiscono opinioni anche le stronzate, cioè quei giudizi che prescindono completamente dai fatti!

Di esempi lampanti di questo uso distorto del termine "opinione", blog e forum sono strapieni, purtroppo.

Vabbè, perdonami la pedanteria.

Quanto al merito del tuo intervento, non posso che convenire con te che noi due abbiamo opinioni diverse e questa mi pare una gran bella cosa, sempre che entrambi riteniamo legittima e rispettabile quella dell' altro.

Ti ringrazio e .... salutami Londra, città straordinariamente affascinante!

Ciao!

Anonimo ha detto...

Mai piaciuto Panebianco, tanto "mai" che ho smesso di leggerlo da tempo.

Voti Berlusconi, quindi destra, tutto bene. Solo che... tu sei proprio sicuro di essere di destra?
Se togli titoli e riferimenti dal tuo post non sembrerebbe.

Anonimo ha detto...

ciao,
ti sei dimenticato la mafia, anomalia che esportiamo piu' della mozzarella. Mafia che tra l'altro e' anomalia che entra nella cultura. Se i francesi dissero siamo tutti americani, noi possiamo solo dire siamo tutti mafiosi, ce l'abbiamo nell'animo, molto piu' che altra gente di altre culture (basta attraversare le alpi). Forse esagero, ma spero serva a farcene prendere coscienza.
Ma tu dici che il collante delle nostre varie culture e' la religione cattolica. Proprio non sono d'accordo. Se varie culture ci sono, il collante e' solo la sfiducia verso la nostra stessa cultura o comunita'. Il che porta a disastri che si autoalimentano, soprattutto all'illegalita' fatta a sistema, il non rispetto delle regole comuni fatto di cui vantarsi, l'essersi infilato tra le maglie delle leggi un onore, l'essere furbo un valore. Lo facciamo tutti, a tutti i livelli: freghiamo l'assicurazione se possiamo (e i prezzi aumentano), non paghiamo le tasse se riusciamo (e la sanita' va in malora), se dobbiamo ottenere qualcosa cerchiamo l'amico che ci faccia passare davanti agli altri (senza ricordarci che un altro giorno saremo noi gli altri che subiranno lo stesso).
Siamo una comunita' di ladri e non di santi. Per questo senso dell'illegalita' radicato nelle anime italiane un personaggio politico come il tuo beniamino puo' fare bella figura e addirittura spopolare. Lui per me rappresenta tutto cio'. Il non lecito (legalmente e anche "solo" moralmente) fatto valore e onore.
Il consiglio di sposare un miloionario come suo figlio a una precaria, il rispondere all'ex compagno che vuole smascherare il suo mercato politico dicendo "non tutti sono in vendita" (cioe': comprare in questo caso e' immorale), rispondere con "ma chi ti vuole comprare?" (cioe': io c'ho i soldi e nessuno scrupolo di sembrare pulito, tanto lo faccio diventare un valore il giocare da furbo che sono).
Insomma, e' l'espressione piu' alta di quello che solo noi italiani potevamo creare: opportunismo, egocentrismo, sfoggio volgare, assoluta mancanza del senso di stato (politicamente il suo attacco alla magistratura, un potere contro un altro, in altri paesi sarebbe o censurato con vergogna dal popolo stesso o altrimenti indizio dell'inizio di un golpe armato).
Ma soprattutto il tuo argomento nel post e': ci sono tante anomalie in italia, che berlusconi non deve scandalizzare, e se lo lasciamo fare delle anomalie lui ci liberera'. Delle anomalie, delle malattie della nostra povera societa' italiana, credi che un'altra anomalia come lui potra' davvero liberarci? Come puo'? Come puo' liberarci da se stesso? Incarna non anomalie, ma difetti che noi tutti abbiamo. Siamo noi a dovercene liberare.
Saluti
Francesco (Stati Uniti e prima Francia, e prima Italia, che mi ha istruito a sue spese e poi fatto andare via a malincuore perche' le mozzarelle mi piacciono troppo)
-dai non censurarmi-

*paraffo* ha detto...

Io sono un liberale, amico Salazar. Lascio a te decidere se un liberale sia di destra o di sinistra. Io credo che un liberale sia di destra, ma se tu non sei d'accordo, non hai che da spiegarmi la tua opinione.

La leggerò con piacere.

Ciao!

Anonimo ha detto...

Sono in alcuni tratti d'accordo quando descrivi le anomalie di questo paese, ma seguendo la tua stessa analisi arrivo a conclusioni differenti.
Personalmente non ho mai pensato allo stato italiano come ad un problema rispetto le varie culture di cui è costituito. Forse questo è dovuto anche al fatto che sono nato e cresciuto in Umbria, probabilmente se fossi nato altrove avrei un'idea diversa. Vedo più diversità in altri paesi come la Spagna (i catalani) o in Grecia (vedi le differenti storie ad esempio tra Atene e le isole).

Sono pienamente d'accordo nel vedere la presenza dello Stato Vaticano all'interno del nostro Paese come un'anomalia unica e fortemente condizionante. Non è tanto l'ubicazione il problema, ma la costante interferenza politica. Capisco che un cristiano possa vedere queste interferenze come linee guida per i suoi valori spirituali, ma per un ateo come me, quando il Papa parla di questioni relative alla politica italiana è solo un capo di stato estero che non si fa gli affari suoi. Uno stato deve rispettare tutte le credenze e proprio per questo deve essere laico.

Anche il fascismo è stata una forte anomalia. Ha lasciato tratti indelebili in questo Paese. Per come la vedo io però Berlusconi è l'idea (platonicamente) del duce portata ai giorni nostri. I tratti comuni sono molti, a parte la statura, anche tra le cose che hai elencato. Parli di capitalisti parassitari e citi Gianni Agnelli, ma Berlusconi cos'è? Ne ha ricevuti di aiuti dalla politca, forse più di tutti gli imprenditori italiani, e non solo quando a governare era lui stesso. Ad esempio negli anni '80 fu letteralmente salvato da un decreto legge di Bettino Craxi (ecco la lettera di ringraziamento http://www.archivionline.senato.it/GeaWeb/scripts/GeaCGI.exe?REQSRV=REQSEQUENCE&ID=127297). Lo sappiamo tutti chi era Craxi nonostante ci sia chi provi a riabilitarne l'immagine e chi continui a chiamare esilio la sua fuga per sfuggire alle manette. C'è chi dice che Berlusconi abbia legami con organizzazioni mafiose, se è vero non è ancora dimostrato, ma sono evidenti i suoi legami con alcune delle questioni più vergognose che hanno travolto il nostro Paese, vedi la P2 e Craxi stesso. Di cose strane a cui non si può dare risposta ce ne sono tante. Vi ricordate cosa successe il giorno dopo le ultime elezioni? Fu arrestato uno dei boss mafiosi più ricercati di tutti tempi.

Per me lui è la sintesi e il simbolo di queste anomalie. Vedo in lui una totale mancanza di rispetto per le istituzioni statali, di serietà e di credibilità. Ad esempio prendiamo l'uso che fa dei sondaggi. A mio avviso dovrebbero essere uno strumento per stimare il consenso e non per crearlo decidendo la linea da tenere in base ai risultati.

Berlusconi si dichiara liberale, riformista... ma riflettendoci su lo è veramente? A mio avviso altro non è che quello che nei paesi anglosassoni viene chiamato conservatore. E' quello che è grazie a tutte le stranezze del nostro Paese e non potrà mai esserne la cura.

*paraffo* ha detto...

ciao,
ti sei dimenticato la mafia, anomalia che esportiamo piu' della mozzarella. Mafia che tra l'altro e' anomalia che entra nella cultura. Se i francesi dissero siamo tutti americani, noi possiamo solo dire siamo tutti mafiosi, ce l'abbiamo nell'animo, molto piu' che altra gente di altre culture (basta attraversare le alpi). Forse esagero, ma spero serva a farcene prendere coscienza.


Be', caro Francesco, anche io amo parlare per paradossi: esasperare i concetti dovrebbe aiutare l' interlocutore a capire meglio quel che intendiamo dire. Ma non è sempre così, dipende dall' interlocutore. Se ti trovi di fronte qualcuno che manco sa cosa sia un paradosso, corri il rischio di essere preso per un fesso, rischio questo particolarmente elevato proprio quando parli con un fesso autentico. Un saggio diceva che è un piacere sopraffino essere considerato un imbecille da un imbecille, ma devo confessarti che io non riesco mai a goderne troppo (probabilmente perchè NON sono un saggio)!!!

Ma tu dici che il collante delle nostre varie culture e' la religione cattolica. Proprio non sono d'accordo. Se varie culture ci sono, il collante e' solo la sfiducia verso la nostra stessa cultura o comunita'.

E da dove credi che nasca questa sfiducia?!!!!! Te lo sei mai chiesto, amico Francesco? Io sì e, guarda caso, io penso che derivi PROPRIO dalla religione cattolica che ci ha inculcato il principio secondo il quale l' uomo è un miserabile peccatore che può essere salvato solo dalla sua fede in Dio e che, dunque, deve preoccuparsi DAVVERO solo della vita prossima ventura. Quel che fa nella vita terrena ha una importanza molto relativa e, comunque, qualsiasi nefandezza abbia a commettere è perdonata: basta pentirsene un attimo prima di morire. Ricordi, a proposito di Mafia, cosa hanno trovato nel rifugio di Provenzano? Bibbie, santini, crocefissi, rosari e quant' altro. Provenzano non è un fesso, non è quindi un superstizioso. E', invece un buon cattolico che sa perfettamente che tutto gli sarà perdonato ... grazie alla sua fede in Dio. Dunque, se persino un assassino come lui pensa di poter salvarsi l' anima, perchè dovrebbe dubitarne chi froda l' assicurazione o ruba i risparmi alle vecchiette o non paga le tasse o commette tutte le altre nefandezze che hai elencato tu più avanti?

Ti sei mai chiesto quale sia la differenza fra cattolicesimo e protestantesimo? Ti invito a farlo perchè, una volta che ti sarai risposto, scoprirai che la differenza di moralità civile che tu riscontri fra gli italiani e gli anglosassoni (che tu, come me, giustamente ammiri) sta proprio in "quella" differenza.

Anticipo una tua possibile obiezione: "E i francesi e gli spagnoli, non sono anch' essi cattolici"? Certo che lo sono e infatti dubito che siano TANTO migliori di noi. Ma ABBASTANZA migliori sì! Perchè? Perchè da secoli hanno potuto affiancare al loro cattolicesimo, grazie alla loro lontananza "fisica" da piazza San Pietro, ANCHE un' altra religione: quella civile! Ricordati quanti preti e vescovi hanno fatto fuori, durante la rivoluzione, i francesi e quanti gli spagnoli durante la guerra civile! Noi, purtroppo, no ..... casomai sono stati loro a far fuori, ogni tanto, qualcuno di noi!

Io ritengo che niente più che uno "sfoltimento" di preti abbia potuto insegnare ai cittadini cattolici di quei due paesi che la separazione fra Stato e Chiesa è un valore civile e imprescindibile e non una farsa, come da noi.

Il che porta a disastri che si autoalimentano, soprattutto all'illegalita' fatta a sistema, il non rispetto delle regole comuni fatto di cui vantarsi, l'essersi infilato tra le maglie delle leggi un onore, l'essere furbo un valore. Lo facciamo tutti, a tutti i livelli: freghiamo l'assicurazione se possiamo (e i prezzi aumentano), non paghiamo le tasse se riusciamo (e la sanita' va in malora), se dobbiamo ottenere qualcosa cerchiamo l'amico che ci faccia passare davanti agli altri (senza ricordarci che un altro giorno saremo noi gli altri che subiranno lo stesso).
Siamo una comunita' di ladri e non di santi. Per questo senso dell'illegalita' radicato nelle anime italiane un personaggio politico come il tuo beniamino puo' fare bella figura e addirittura spopolare. Lui per me rappresenta tutto cio'. Il non lecito (legalmente e anche "solo" moralmente) fatto valore e onore.


Io sono un liberale, amico Francesco, e sono soprattutto un agnostico. Come tale non ho idoli e tantomeno beniamini. Io vedo Berlusconi per quello che è e non per quello che vorrei che fosse (un cittadino integerrimo) ma meno ancora lo vedo come un simbolo del male, come il peggio che questa nazione abbia prodotto. Nè angelo nè demonio. Queste sono categorie che lascio ai credenti in Dio e in Marx.

Io mi sono posto una sola domanda: vista la quantitità e la qualità dei problemi italiani, è più adatto a risolverli un Prodi (e ora un Veltroni) o un Berlusconi? La mia risposta è stata: un Berlusconi. Punto! Questa mia risposta non comporta che io non veda i difetti del Cavaliere. Li vedo e come! Ma, guarda caso, quelli che tu trovi gravissimi (e che hai elencato più sotto) a me sembrano fesserie, peccatucoli, mentre trovo gravi altri che tu neanche vedi e che certo non sarò io, in campagna elettorale, a pubblicare qui, in un blog che lo sostiene! Caso mai potrò parlarne dopo che avrà vinto le lezioni.
Spero che tu me lo conceda, Francesco.

Il consiglio di sposare un miloionario come suo figlio a una precaria, il rispondere all'ex compagno che vuole smascherare il suo mercato politico dicendo "non tutti sono in vendita" (cioe': comprare in questo caso e' immorale), rispondere con "ma chi ti vuole comprare?" (cioe': io c'ho i soldi e nessuno scrupolo di sembrare pulito, tanto lo faccio diventare un valore il giocare da furbo che sono).
Insomma, e' l'espressione piu' alta di quello che solo noi italiani potevamo creare: opportunismo, egocentrismo, sfoggio volgare, assoluta mancanza del senso di stato (politicamente il suo attacco alla magistratura, un potere contro un altro, in altri paesi sarebbe o censurato con vergogna dal popolo stesso o altrimenti indizio dell'inizio di un golpe armato).


A questo ho già risposto: fossero questi i difetti di Berlusconi!

Ma soprattutto il tuo argomento nel post e': ci sono tante anomalie in italia, che berlusconi non deve scandalizzare, e se lo lasciamo fare delle anomalie lui ci liberera'. Delle anomalie, delle malattie della nostra povera societa' italiana, credi che un'altra anomalia come lui potra' davvero liberarci? Come puo'? Come puo' liberarci da se stesso? Incarna non anomalie, ma difetti che noi tutti abbiamo. Siamo noi a dovercene liberare.

Potrei anche concordare con te: liberiamoci di Berlusconi! Va bene, ma chi ci rimane, poi? Perchè, se non mi fossi ben spiegato fino ad adesso, te lo ripeto: se togli lui, quel che rimane è 1000 volte peggio. Se avrai la pazienza di "sfogliare" il mio blog, troverai ampie argomentazioni a supporto di questa mia opinione

Saluti
Francesco (Stati Uniti e prima Francia, e prima Italia, che mi ha istruito a sue spese e poi fatto andare via a malincuore perche' le mozzarelle mi piacciono troppo)
-dai non censurarmi-


Non ti pare di essere un po' presuntuoso? Credi di aver detto cose tanto scandalose? Io, in effetti, censuro molti interventi, ma mai per il loro contenuto. Solo per l' imbecillità e la villania dei loro estensori. Da quando mi pubblicizza il blog di Repubblica, qui ne arrivano a frotte, di imbecilli maleducati! Tu, Francesco, non sei un villano e tantomeno un imbecille, tanto è vero che ti pubblico due volte: nella sezione commenti e nel post di prima pagina. Tiè!

Rido. Ti ringrazio per il tuo intervento e ti saluto cordialmente.

*paraffo* ha detto...

Sono in alcuni tratti d'accordo quando descrivi le anomalie di questo paese, ma seguendo la tua stessa analisi arrivo a conclusioni differenti.
Personalmente non ho mai pensato allo stato italiano come ad un problema rispetto le varie culture di cui è costituito. Forse questo è dovuto anche al fatto che sono nato e cresciuto in Umbria, probabilmente se fossi nato altrove avrei un'idea diversa. Vedo più diversità in altri paesi come la Spagna (i catalani) o in Grecia (vedi le differenti storie ad esempio tra Atene e le isole).


Amico Lorenzo, che esistano forti differenze, come quelli che citi, anche in altri paesi è vero, ma MAI così innumerevoli come in Italia. Se tu avessi avuto la ventura, come è capitato a me, di vivere - aspetta che devo ricordarmele tutte!! - a Roma, a Milano, a Torino, a Firenze, a Napoli a Venezia e ora in Friuli e se tu avessi girato per lavoro in quasi tutte le province italiane dalle Alpi alla Sicilia e alla Sardegna, ne saresti più consapevole. Comunque, anche rimanendo fermo in Umbria, potresti documentarti. La storia è un bellissimo hobby e tu hai la fortuna di abitare in una regione assai stimolante, in questo senso.

Sono pienamente d'accordo nel vedere la presenza dello Stato Vaticano all'interno del nostro Paese come un'anomalia unica e fortemente condizionante. Non è tanto l'ubicazione il problema, ma la costante interferenza politica. Capisco che un cristiano possa vedere queste interferenze come linee guida per i suoi valori spirituali, ma per un ateo come me, quando il Papa parla di questioni relative alla politica italiana è solo un capo di stato estero che non si fa gli affari suoi. Uno stato deve rispettare tutte le credenze e proprio per questo deve essere laico.

Stai attento all' uso della parola ateo. Ateo vuol dire senza Dio, il che presuppone ammettere che l' esistenza di Dio è un problema che tu ti sei posto e che hai rifiutato. Non è casuale che quasi tutti gli atei, prima o poi, magari sul letto di morte, tornino a Dio. Oltretutto, proprio in questi nostri giorni, c'è un fiorire di atei o ex-atei più bacchettoni dei credenti (vedi Ferrara)! Io preferisco definirmi agnostico, che vuol dire considerare il problema dell' esistenza di Dio, un non-problema, un argomento talmente insensato che non vale neanche la pena prenderlo in considerazione.

La differenza non è di poco conto, nel senso che l' ateo può non credere in Dio, certo, ma può credere in mille altre cose, per esempio in una ideologia, in un leader, nello Stato, nella giustizia, nei tarocchi, nella primazia della Juventus o in qualsiasi altra cosa astratta. Un agnostico, invece, crede solo in ciò che è misurabile.

La discriminante, insomma, non è credere in Dio o meno, ma l' attitudine a credere nell' indimostrabile. Quindi, per esempio, io diffido della laicità degli atei quanto di quella dei cattolici .... Insomma, diffido di chiunque creda nei concetti astratti.

Anche il fascismo è stata una forte anomalia. Ha lasciato tratti indelebili in questo Paese. Per come la vedo io però Berlusconi è l'idea (platonicamente) del duce portata ai giorni nostri. I tratti comuni sono molti, a parte la statura, anche tra le cose che hai elencato.

Probabilmente tu confondi l' autoritarismo del capo di una qualsiasi struttura organizzativa che debba essere efficiente, come un azienda o come un governo democratico o persino una famiglia, con quello di un dittatore politico. Il primo si basa sulla ricerca del consenso dei propri collaboratori, il secondo si basa sulla prepotenza e sulla violenza. Un capo, insomma, vuole essere amato, un Duce vuole essere temuto.

Fra i difetti caratteriali (ma anche culturali) di Berlusconi ce n' è uno piuttosto evidente (almeno agli occhi di chi vuole vedere): vorrebbe essere amato da tutti! Basterebbe questo fatto ad invalidare la tua teoria.


Parli di capitalisti parassitari e citi Gianni Agnelli, ma Berlusconi cos'è? Ne ha ricevuti di aiuti dalla politca, forse più di tutti gli imprenditori italiani, e non solo quando a governare era lui stesso. Ad esempio negli anni '80 fu letteralmente salvato da un decreto legge di Bettino Craxi (ecco la lettera di ringraziamento http://www.archivionline.senato.it/GeaWeb/scripts/GeaCGI.exe?REQSRV=REQSEQUENCE&ID=127297). Lo sappiamo tutti chi era Craxi nonostante ci sia chi provi a riabilitarne l'immagine e chi continui a chiamare esilio la sua fuga per sfuggire alle manette.

Tu confondi gli aiuti normativi con gli aiuti economici. Berlusconi ha ricevuto dallo stato (nella persona di Craxi) quelli normativi. Agnelli ha ricevuto, nel corso dei decenni, fiumi, mari, di denaro pubblico. Non considerare queste mie affermazioni come opinioni. Documentati, Lorenzo: sono fatti incontrovertibili.

Chi opera in settori soggetti ad autorizzazioni e concessioni rilasciate da organi pubblici deve NECESSARIAMENTE "trescare" con la politica e questo vale per tutti i paesi del mondo, anglosassoni compresi.

C'è chi dice che Berlusconi abbia legami con organizzazioni mafiose, se è vero non è ancora dimostrato, ma sono evidenti i suoi legami con alcune delle questioni più vergognose che hanno travolto il nostro Paese, vedi la P2 e Craxi stesso. Di cose strane a cui non si può dare risposta ce ne sono tante. Vi ricordate cosa successe il giorno dopo le ultime elezioni? Fu arrestato uno dei boss mafiosi più ricercati di tutti tempi.

Io sono un nemico storico di Craxi (come di tutti gli esponenti di centro sinistra di sempre, democristiani, socialisti, comunisti ed ex-comunisti) ma che tu metta sullo stesso piano Licio Gelli e Craxi è quantomeno azzardato. Quanto alle connessione mafiose di Berlusconi, bisogna che tu ti decida: o credi nel sistema giudiziario italiano o no. Non puoi crederci solo quando condanna i tuoi avversari e non quando li assolve. Personalmente NON credo nel nostro sistema giudiziario, nè quando condanna nè quando assolve, ma questo fa parte del mio agnosticismo, ricordi?

Quanto all' arresto del Boss, Provenzano, è stato arrestato l' 11 Aprile del 2006 mentre il governo Prodi si è insediato il 17 Maggio. Dunque, al governo c'era ancora Berlusconi ed al Ministero dell' Interno Pisanu. Cosa avrebbe detto Pisanu, secondo te? Oddio, ha vinto Prodi, arrestate subito Provenzano così Prodi può vantarsene e Lorenzo darsi alla fantapolitica? Oppure: arrestiamo noi Provenzano, prima che lo faccia Prodi, così quando fra due anni ci saranno di nuovo le elezioni Paraffo potrà dire a Lorenzo che Berlusconi non è un mafioso?

Lorenzo, ti prego ..... La situazione politica italiana è già abbastanza tragica di per sè. Vediamo di non aggravarla con queste battute ...

Per me lui è la sintesi e il simbolo di queste anomalie. Vedo in lui una totale mancanza di rispetto per le istituzioni statali, di serietà e di credibilità. Ad esempio prendiamo l'uso che fa dei sondaggi. A mio avviso dovrebbero essere uno strumento per stimare il consenso e non per crearlo decidendo la linea da tenere in base ai risultati.

Be', figurati se un liberale come me non ammette opinioni diverse dalle sue! Per te B. è la sintesi delle anomalie, per me no. Amen.

Quanto all' uso strumentale dei sondaggi, non ci vedo niente di scorretto, tanto più che lo fanno tutti, non solo Berlusconi. Veltroni ci sta triturando gli zebedei dall' inizio della campagna elettorale continuando a parlare della sua rimonta, no? Cerca di non farti accecare dalla trave berlusconiana che hai conficcata in un occhio, amico Lorenzo. Con quello sano, vedi di dare un' occhiata anche a quello che fanno gli altri. Ti rendi conto che se tu guardi solo da una parte, ti comporti da .... uomo di fede? Visto che credi "acriticamente" in Veltroni, tanto vale che tu creda in Dio, non ti pare? Secondo me, avresti tutto da guadagnarci.

Berlusconi si dichiara liberale, riformista... ma riflettendoci su lo è veramente? A mio avviso altro non è che quello che nei paesi anglosassoni viene chiamato conservatore. E' quello che è grazie a tutte le stranezze del nostro Paese e non potrà mai esserne la cura.

Qui devi perdonare la mia arteriosclerosi galoppante: io credevo che i liberali fossero conservatori! Ahhhh no, ora capisco! Mi ero dimenticato che Veltroni, due mesi fa è diventato liberale e, quindi, hai ragione a dire che i liberali sono progressisti. Devi scusarmi, Lorenzo, i miei riflessi ormai sono appannati e faccio fatica a star dietro alle novità semantiche di queste settimane ruggenti.

Grazie del tuo intervento, Lorenzo. Devo dire che ho passato, con te, un' oretta serena. Alla prossima, ciao!

Anonimo ha detto...

"io credevo che i liberali fossero conservatori!".

Ah, eccola una delle premesse che non condividiamo (e questa è fondamentale!):comincia a chiarirsi l'origine delle divergenze...:)
Purtroppo non ho tempo per argomentare su questo, ma dai magari un occhio qui, a questa breve lettera aperta: http://www.partitoliberale.it/page1/files/a3923bd099d4b8b60df8c0e25faa4274-50.html

Se pensi, per dirne una, che il Reaganesimo o il Thatcherismo siano liberalismo, o addiritura ne siano la manifestazione per eccellenza, beh, allora, beh, c'è un problema. Di fatto, queste ideologie ultraconservatrici degli anni '80 sono state fatte entrare 'a forza' nella famiglia di pensiero del 'liberalismo', sotto l'etichetta imperscutabile di 'neo-liberalismo'. Il problema, in breve, è lo svuotamento concettuale progressivo del termine 'liberalismo'. Come è ben spiegato in questo passo tratto dalla voce 'liberalism' su Wikipedia (voce a mio papere molto ben fatta, nella versione inglese): Beyond these clear theoretical differences, some liberal principles can be disputed in a piecemeal fashion, with some portions kept and others abandoned (see Liberal democracy and Neoliberalism.) This ongoing process – where putatively liberal agents accept some traditionally liberal values and reject others – causes some critics to question whether or not the word "liberal" has any useful meaning at all.

Non voglio tormentarti con tortuose speculazioni di filosofia politica; ma sono così stupefatto nel vedere come qualcuno che pensa e riflette con cura e intelligenza riguardo alla situazione politica italiana, poi possa accettare allegramente B. che, mi dico, magari, con solo un po' di riflessione in più, possiamo spiegare o risolvere anche questa straordinaria eccezione!:)

Alessio

*paraffo* ha detto...

mi dico, magari, con solo un po' di riflessione in più, possiamo spiegare o risolvere anche questa straordinaria eccezione!:)

Se non ti è sfuggito il sottotitolo del mio blog, sai già, caro Alessio, che ti leggerò più che volentieri quando troverai il tempo di ... "aprirmi gli occhi".

In attesa, ti mando cordiali saluti.