lunedì 24 marzo 2008

il voto come speranza ....


















(nelle foto di contorno: Beget Bozzo, Bondi, Fini)
Berlusconi un leone della libertà lo è ma i suoi ...leoncini? Mah!


Pubblico la mia risposta all' ultimo commento del mio amico veltroniano, Macondo. L' intera discussione la trovate QUI




Stavolta, caro Macondo, inizierò dalla fine:

Grazie a te della pazienza tua, forse il discorso partendo da basi così distanti difficilmente porterà a qualcosa, ma è bello potersi confrontare. Di certo non potrò farlo in questi giorni, essendo uno di quegli "emigrati" che approfitteranno dei 2gg di vacanza per tornare a casa.

Buona Pasqua

Buona Pasqua anche a te. Spero il tuo viaggio di rientro a casa sia stato abbastanza confortevole.

Siamo entrambi abbastanza intelligenti da sapere perfettamente che, fra qualche settimana, tu voterai per Veltroni ed io per Berlusconi, malgrado il nostro simpatico confronto. Permettimi, tuttavia, di rilevare che le basi dalle quali partiamo, nella nostra discussione, sono molto meno distanti di quanto possa sembrare. Traggo questa idea proprio dal tuo ultimo intervento e da quello che penso io e che ancora non ho avuto modo di esporti (o, meglio, che ho già esposto abbondantemente in altri miei post che non posso pretendere che tu sia andato a leggere). Probabilmente, a conclusione di questo mio post, sarai d'accordo anche tu che la distanza fra le nostre sponde assomigli di più a quella dello stretto di Messina che non a quella dello stretto di Bering!

Dunque, procediamo!

Ho solo "dato i numeri" :-p e tu a questi numeri hai risposto con fattori C e fattori S, che se avessi provato a argomentare all'esame di economia politica dubito mi avrebbero portato la simpatia del professore...

Rido .... sono certo anch'io che non sarebbe stato saggio, da parte tua, parlare di questi fattori nel sostenere quell' esame!!
Non a caso uno dei motivi - e secondo me uno dei motivi più significativi - dell' arretratezza culturale (e, quindi, economica) del nostro paese sia proprio la "parrucconaggine" (lasciami passare il neologismo) del nostro sistema scolastico in generale e universitario, in particolare. Questo stato di degrado è uno dei tanti malanni che possiamo tranquillamente imputare al catto-fascismo, prima e al catto-marxismo, poi: baronie ed asservimenti ideologici nella classe docente e messa al bando del merito nella classe discente. Risultato: fuga dei pochi cervelli pensanti verso le università anglosassoni e coccolamento e venerazione dei ciucci qui da noi. (Apro una parentesi: ogni qualvolta mi sentirai fare affermazioni così forti, tieni conto - ti prego - che io so PERFETTAMENTE che esistono le eccezioni, ma so anche che, nelle discussioni, appellarsi alle eccezioni è sterile, perchè è soltanto un espediente dialettico per sostenere l' insostenibile).

Ti faccio però notare che, in economia, i numeri vanno interpretati. Non è mica un caso se, in tutto il mondo scientifico, gli economisti sono visti come dei simpatici mattacchioni che non azzeccano mai una previsione, neanche per sbaglio! Mi pare ovvio che, se le loro previsioni hanno lo stesso valore di quelle di chi fornisce ambi "sicuri" da giocare al lotto, ci sia un difetto di analisi. A mio avviso, il difetto consiste nel fatto che un professore, per sua stessa natura, si rifiuta di tenere conto dei fattori C ed S e boccia - inesorabilmente - lo studente che si azzardasse a farne cenno!

In breve, l' economia (come la medicina, ad esempio), non è una scienza esatta e gli economisti (e i medici) hanno un bell' affannarsi a sostenere il contrario per autogratificarsi e per ottenere il rispetto dei loro studenti e clienti. Non sono scienze esatte perchè sono materie che attengono ai comportamenti umani, cioè a quanto di meno facilmente misurabile esista in natura (anche perchè l' unico che ha provato a misurare questi comportamenti (a mio avviso, con successo) è stato Sigmund Freud del quale l' intellighenzia nostrana, ovviamente, si fa beffe) ....

Tutto questo bel discorso, Macondo, mi serve a metterti in guardia contro le sicurezze che tu sembri trarre dai tuoi famosi dati: lascia stare i dati! Se chiudi in una stanza due economisti o due politici o due internet-nauti qualsiasi (come noi due) con una tabella di dati assolutamente identica, e se li lasci discutere per tre giorni, alla fine ...... ne usciranno con le loro pregresse convinzioni assolutamente intatte!

E allora, a che serve discutere? Se sono due persone intelligenti a farlo, serve, eccome se serve! Serve ad accrescere la propria maturazione personale attraverso la constatazione che esistono punti di vista diversi e altrettanto legittimi dei propri, cioè ad insinuare dubbi, cioè ad accrescere la propria intelligenza. L' intelligenza, secondo il mio modesto parere, è tale solo se cresce sempre ma cresce solo se la mente che la ospita è attraversata da dubbi continui. Non è un caso se soltanto gli imbecilli non dubitano mai di sè stessi e delle loro convinzioni e se considerano la coerenza una virtù.

Ma torniamo al concreto della nostra discussione politica: Veltroni ha dimostrato, con la sua svolta, di essere una persona intelligente nel senso che ha portato un intero partito a mettere in dubbio, nel giro di poche settimane, tutto ciò in cui aveva creduto nei pregressi decenni della propria esistenza (vissuta con altri nomi e sigle), decidendosi finalmente a capire - grazie al disastro di Prodi - che aveva sempre sbagliato tutto!


Io non ho alcuna difficoltà a riconoscere a Veltroni questa intelligenza e perfino a credere nella sua buona fede personale. Quel che fatico a credere è che il suo partito lo segua in questa svolta, al di là delle poche settimane che ci separano dal voto. I maligni stanno già insinuando che i suoi compagni di partito gli abbiano posto un paletto: "Se, con la tua svolta, non superi il 35% dei voti, caro Walter, tu te ne vai davvero in Africa e ci lasci tornare alla nostra politica di sempre. Cioè a quale? A quella che facciamo da 15 anni e che ci ha fatto persino vincere per ben due volte le elezioni: l' antiberlusconismo totale ed assoluto. Magari rispolveriamo Prodi che è lì che aspetta, appollaiato sul trespolo della presidenza del partito".

Se, invece, Veltroni superasse quella soglia, allora è già pronto l' inciucio, evento che io temo come la morte, anzi, data la mia età, che io temo più della morte.

Credi sia stato casuale che Marini, D' Alema e gli altri, preso atto del fatto che l' esperimento dell' Unione stava fallendo miseramente, abbiano ri-chiamato in fretta e furia proprio Veltroni a tentare di salvare il salvabile? Essi sapevano, secondo me, che Veltroni la svolta l' aveva già fatta, nella sua testa, tanto che aveva fatto sapere che, finito il mandato di Sindaco di Roma, se ne sarebbe andato in Africa, disgustato dalla politica in generale e di quella del suo partito in particolare.

I maggiorenti del PD, Macondo, sanno benissimo che perderanno le elezioni, ma c'è modo e modo di perdere: c'è la disfatta (prendere più o meno tanti voti quanti ne avevano presi DS e Margherita) oppure una sconfitta onorevole (prendere abbastanza voti da far pensare ad un quasi pareggio) con conseguente praticabilità (se non necessità) dell' inciucio che, in pratica, non li farebbe uscire dai giochi e che è il modo con cui i soliti poteri forti potrebbero continuare a vampirizzare il paese.

Sono d'accordo, comunque, sul riconoscere meriti e demeriti dei governi precedenti, nell'analizzare i dati economici, e non è un caso infatti che la crisi italiana sia iniziata nel secondo anno berlusconiano.

Sorrido ... non fare il dialettico con me, Macondo! Nel secondo anno del Governo Berlusconi è sopravvenuta la crisi mondiale provocata dal crollo delle Torri Gemelle! E sono arrivati l' Afghanistan e poi l' Iraq e le conseguenti spese per la nostra partecipazione alle missioni di peace keeping!! Potevamo astenerci e risparmiare milioni di euro, almeno lì? Certo che potevamo, ma a che prezzo? Quello di continuare ad essere le ultime ruote del carro, nel mondo occidentale, di continuare ad essere considerati tutti mandolino e pizza e simpatia per la causa palestinese, con le conseguenti ripercussioni economiche negative (esclusione dagli appalti per la ricostruzione ed ulteriore caduta di immagine internazionale con le relative perdite economiche)? Tutti argomenti, questi, che - manco a dirlo - lasciano serenamente indifferenti, da sempre, gli esponenti del centrosinistra ma non i nostri imprenditori che si smazzano tutti i giorni nel tentativo di esportare le loro merci.

Apro una parentesi, per sottoporti una mia personale opinione (personale nel senso che non la ho mai sentita esporre da nessuno): uno dei motivi dell' antiberlusconismo che tutta l' Europa condivide con i Poteri Forti nostrani (ed i loro rappresentanti politici del centrosinistra) è che una Italia sbrindellata ed economicamente e infrastrutturalmente e culturalmente arretrata garantisce i nostri competitori economici europei dall' avere un concorrente economico forte e, quindi temibile, quale potremmo essere se solo fossimo ben governati. Insomma, il pericolo per la stabilità dell' euro che deriva ai nostri partners europei dall' avere una Italia coi conti in disordine è, a mio avviso, ampiamente compensato dal NON avere un concorrente economico agguerrito. Vorrei che tu ti soffermassi qualche minuto su questo argomento che a me non pare affatto peregrino .......

Anche a fronte di una situazione economica internazionale non favorevole, comunque, l'Italia aveva e ha bisogno di rompere le catene che ne bloccano lo sviluppo, catene corporative che fan parte della nostra storia, che han portato al fascimo (che non è stata una parentesi ma forse la massima espressione di un certo tipo di sottocultura italiana) e che ancora oggi frenano il fiorire del mercato.
Rompere queste catene ha costo zero dal punto di vista economico, per uno stato.

Condivido perfettamente la tua analisi, Macondo: queste catene esistono e strangolano la nostra economia. Peccato però che quelle che Bersani ha tentato di spezzare siano solo delle catenelle (e, guarda caso, imposte da categorie che votano prevalentemente per Berlusconi) mentre ha del tutto trascurato le .... "catenone" che davvero stritolano e soffocano la nostra economia: Banche, Finanziarie, Aziende pubbliche e private monopolistiche che forniscono i servizi essenziali ai cittadini, acqua, gas, carburanti, telefonia ecc ecc (e, guarda caso imposte dalle categorie che sostengono il centrosinistra). Queste catenone sono rimaste intatte, anzi rafforzate dal governo Prodi e, ahimè, dal governo Berlusconi stesso.

E qui arriviamo ad uno di quei discorsi che ti avevo anticipato ma non fatto: la composizione del Governo Berlusconi passato e del prossimo (sia pur privo della UDC) che si insedierà fra qualche settimana.:

An: partito composto, fin dai tempi del Msi di Almirante, da ex-fascisti con pulsione irrefrenabile a diventare democristiani, anche ufficialmente.
Lega: partito nuovo e locale ma composto da ex comunisti, ex democristiani, ex fascisti.
UDC: partito composto da ex democristiani veraci.
E, dulcis in fundo, Forza Italia: partito composto da un nucleo liberista di ex funzionari Fininvest (gli unici a condividere gli ideali del loro Capo) e da una folla di ex-democristiani, ex socialisti, ex-comunisti ed ex liberali da operetta come il deputato (da 1000 legislature) e avvocato genovese Biondi che si è incazzato come una jena quando Bersani ha tentato di liberalizzare la professione forense.
Questa armata brancaleone di ex è, per composizione ideologica e feroce antiliberalismo, identica all' altra, a quella di Prodi e di Veltroni.

Qual' è l' unica differenza? Che la prima è guidata da un sincero liberista e dal suo manipolo di ex funzionari Fininvest (sincero perchè imprenditore che si è fatto da sè senza aiuti "finanziari" da parte dello stato ma solo "normativi", aiuti questi ultimi indispensabili, per forza di cose, a chiunque operi in settori come l' edilizia e le telecomunicazioni che dipendono da autorizzazioni e licenze pubbliche) , mentre l' altra armata Brancaleone è guidata da un esponente di lungo corso dell' anti-liberalismo e del capitalismo di Stato.

La mia analisi della composizione della ex CdL, ora PDL+Lega, dovrebbe farti comprendere tante cose, Macondo, compreso il "fallimento" che tu imputi al 2° Governo Berlusconi, ma anche la fondatezza del mio apprezzamento del fatto che Berlusconi sia riuscito, ad attuare il 65% del suo programma MALGRADO i suoi alleati interni ed esterni a Forza Italia!

Di conseguenza, dovresti anche capire perchè io voterò ancora per lui. Lo farò "ad occhi aperti", cioè ben consapevole di TUTTI i limiti del PDL (che ti ho appena indicato) ma altrettanto ben consapevole che se questa coalizione è per il 90% un coacervo di antiliberisti, l' altra coalizione, la tua, lo è al 100%

Vuoi che ti conceda che Veltroni è davvero diventato un liberista? Ok, lo faccio per la simpatia che nutro per te, ma questa porta il suo schieramento al 99,9999999999999% anti-liberista e non c'è barba di Calearo o di Colaninno che possano ridurre questa percentuale! (Sia detto fra parentesi: ho ascoltato parlare entrambi questi rampolli di famiglie imprenditoriali ed ho avuto l' impressione che si tratti dei figlioli un po' mona che ogni famiglia nutre in sè, della serie che sono più utili in parlamento che nella direzione delle imprese di famiglia. Lo so, sembra una malignità gratuita la mia, ma ti assicuro che io conosco PERSONALMENTE molte famiglie di imprenditori e che ognuna di esse ha almeno un figlio che allontanerebbero volentieri dall' azienda se appena potessero farlo senza provocare le ire della mamma, di cui proprio questi rampolli un po' scemi sono sempre i beniamini)! Il giovane Colaninno, in particolare, intervistato dalla Latella in Tv, ha detto che lui non è in prestito alla politica, ma ha proprio deciso di cambiare mestiere! Vuole diventare un politico a tutti gli effetti, fare carriera nel partito! Il che dimostra, a mio avviso, che in Azienda non serviva a niente..... appunto! Quanto a Calearo, non ho ancora sentito le sue intenzioni, ma - nel suo caso - l' espressione del suo viso conferma di per sè la mia ipotesi! Oddio, non prendermi per un lombrosiano, perchè non lo sono affatto, ma insomma, diciamo che se Calearo è un genio, i suoi lineamenti non lo rivelano affatto .....

Per par condicio, ti posso dire che Bondi, Vito e Schifani , tanto per citare i primi nomi che mi vengono in mente, non sembrano molto più arguti del Calearo .... eppure sono ai vertici di Forza Italia!

Rompere queste catene ha costo zero dal punto di vista economico, per uno stato.

Vero, sacrosanto, ma avrebbe un costo politico e sociale immenso, caro Macondo! Significherebbe mandare all' aria 60 anni di assetti politici di sinistra, di centro e di destra e bada che non sto parlando degli assetti di vertice che potrebbero benissimo mutare se solo Veltroni e Berlusconi volessero. E non parlo neppure di tutte le cariche elettive (Presidenti di Regione, Province e Comuni e relativi apparati) che potrebbero pure starci, al cambiamento. No! Parlo di quell' esercito sterminato di gente nominata dai politici che occupa enti inutili, comunità montane, aziende municipalizzate e persino impiegati e operai nulla facenti che in quegli enti e in quelle aziende sono stati assunti. Sono milioni di persone che, oltre a costituire le clientele di TUTTI i partiti (e i loro grandi elettori), rimarrebbero in gran parte disoccupati, se le catene di cui tu parli venissero spezzate.

Detto questo, capisci perchè è ridicolo discettare del "fallimento" dei 5 anni berlusconiani? Ci vorrebbero 20 anni di liberismo per sanare l' Italia e forse non basterebbero, vista la natura dei soci politici di Berlusconi!!! E, se penso che occorrerebbero 20 anni alla compagine di Berlusconi per riuscire a risanare questo paese, spezzando le catene di cui stiamo parlando, puoi facilmente immaginare quanti secoli occorrerebbero - secondo me - alla compagine di Veltroni, cioè proprio a quella che è attrice ed erede diretta di quelli che queste catene hanno forgiato .....

Insomma, amico mio, recandoci alle urne, fra poche settimane, sia tu che io esprimeremo, più che un voto, una speranza che le famose catene possano essere spezzate. La differenza è che la mia speranza, in una scala da 1 a 100, ha 5 probabilità di avverarsi, mentre la tua non ne ha alcuna!

Ecco perchè ho iniziato questo intervento dicendo che le nostre posizioni sono molto meno distanti di quel che sembra. Credo, infatti, che noi potremmo arrivare persino a concordare sulla diagnosi ma è sulla cura e SOPRATTUTTO sulla scelta del Medico che dovrebbe applicarla che le nostre posizioni divergono irrimediabilmente .....

Il mio pessimismo è profondo e mi porta a considerare ingenuo il tuo ottimismo, ma questo è fisiologico, direi, viste le nostre rispettive età, mentre non è affatto fisiologico, ma solo culturale, il nostro diverso approccio alla lettura della realtà del nostro paese.

Tu appartieni alla schiera delle persone che vedono il mondo per quello che "dovrebbe" essere, cioè che privilegiano le ideologie, io a quella delle persone che vedono il mondo per quello che "è" e, quindi, considerano le ideologie delle perniciose astrazioni.

Tu credi nei programmi elettorali, io no. Tu credi nelle enunciazioni dei principi, io no. Tu credi che chi è stato comunista per 50 anni possa diventare un liberale, io no, neppure se questo comunista diventa un berlusconiano di ferro (come Bondi o Ferrara), e neppure se da comunista diventa social- democratico (come Veltroni e compagni). Uno che crede alle ideologie, ci crederà per sempre, anche se cambia ideologia, anche se la nuova ideologia è opposta alla vecchia. Voglio dire che la discriminante non è fra ideologie diverse, ma fra attitudine alle astrazioni e attitudine al realismo. Quando un Ferrara passa dal marxismo al cattolicesimo integralista, in realtà non si è mosso di un millimetro: è rimasto uno che crede nelle astrazioni e, come tale, è sempre pericoloso a sè e agli altri .....

Andando a cercare gli altri punti del tuo post da commentare mi sono accorto che, praticamente, ho già risposto a tutto e allora chiudo, qui, per oggi.

Ti mando gli ormai soliti ringraziamenti e un saluto cordiale. Ciao!

vota il post

il cannocchiale

Nessun commento: