martedì 18 marzo 2008

i liberali che non amano berlusconi

Grazie a italiaweb (ottimo aggregatore di news), mi sono imbattuto in un blog dal titolo suggestivo, SPAZIAMENTE, e nel post che pubblico qui sotto e che voglio commentare questa mattina. L' autore è uno dei tanti italiani che si dichiarano liberali ma che, non avendo simpatia per Berlusconi, non sanno a chi dare il loro voto. L' argomento mi pare interessante, oltre che di strettissima attualità, almeno a giudicare dall' alto numero di indecisi che i sondaggi vanno segnalando.

riflessioni elettorali

17/03/08

Uno dei motivi che mi portano a non amare affatto Berlusconi è il suo fare e disfare le cose a seconda della propria convenienza spacciando quest’ ultima per un bisogno del popolo italiano.
Sono altresì persuaso che, quando Mr B parla, sia assolutamente, (purtroppo), convinto di ciò che dice.
Altro motivo di insoddisfazione nei confronti del personaggio è il suo circondarsi di yes men: alcuni validi ma, nella maggior parte dei casi, solo degli ectoplasmi da lui creati e pronti ad essere dimenticati nell’ arco di una mattina: Bondi, Schifani ecc. ecc.
Perché questa lunga premessa? Perché sto cercando il modo di dare il mio voto a chi possa fare meno danni ma ancora non l’ ho trovato.
Devo ammettere che, pur non avendo alcuna intenzione di votarla, apprezzo, se non altro per la coerenza, la schiettezza ed il saper fare, la Santarchè, la quale appartiene ad uno schieramento che è contro il mio modo di pensare, (non per il fascismo si o no, quanto per il fatto che la destra in Italia è sempre stata sociale ed io da liberale o presunto tale credo sia un errore anche solo parlare di sociale), però dice alcune cose che condivido: il fatto che gli irregolari, di base, dovrebbero regolarizzarsi lavorando e pagando le tasse, oppure essere rimandati a casa e non che dobbiamo fornirgli casa, scuola e chi più ne ha più ne metta; il fatto che se uno decide di non sposarsi in chiesa, e neppure in comune, non vedo perché debba usufruire di diritti che non portano alcun dovere, (cosa che, troppo spesso si dimentica, il matrimonio impone); il fatto che si dia un valore alla Patria: sarò un uomo di idee vecchie, ma in Italia dobbiamo ancora passarci per quella fase storica che implica l’ orgoglio di essere italiani, (nel ventennio era fasullo).
Per finire, la sig.ra Santarchè, si occupa di immigrate che subiscono violenza, si occupa di immigrate violate per motivi tribali e questo, ma guarda un po’, pur essendo di destra.
Capisco che nel nostro Paese, il fare del bene debba essere appannaggio della sinistra, ma pare non sia sempre così, perché come qualcuno insegna, siamo individui prima di tutto, indipendentemente dalle nostre appartenenze politiche e in qualità di individui facciamo le nostre scelte, (qui non ha senso parlare dell’ influenza della rete sociale sull’ individuo).
Spaziamente



Caro amico (dichiarandoti tu un liberale come me, mi permetto di chiamarti così), ho letto con interesse il tuo post e tento di rendermi utile commentandolo.

Dici che non ami "affatto" Berlusconi e ne spieghi le ragioni. Poi aggiungi che è questa antipatia che ti mette nella spiacevole situazione di dover negare il tuo voto al PdL. Alla ricerca di una soluzione, fai l' elogio della Santanchè che, anche se dichiari il contrario, ipotizzo (arbitrariamente ma con qualche fondamento logico) che finirai per votare, a meno che tu decida di astenerti.
Non ho nulla da obiettare sulla persona Santanchè che, infatti, piace anche a me e per le stesse ragioni che hai indicato tu.

Ho molto da obiettare, invece, sul tuo approccio generale alla questione che hai posto.

Viviamo tempi difficili e pare ne vivremo, a breve, di anche più difficili. Per affrontarli al meglio (o alla meno peggio, se preferisci), noi cittadini elettori abbiamo una sola arma a disposizione: il voto. Se la situazione non fosse così seria potremmo permetterci di continuare a votare, irrazionalmente, in base alle nostre simpatie e antipatie per questo o quel personaggio, per questa o quella ideologia, senza tenere in alcun conto le questioni economiche personali, nazionali e internazionali.

Solo l' attitudine, tutta italiana, al voto "di bandiera" può spiegare che, a più di sessanta anni di distanza dalla loro nascita, continuino a sopravvivere e a prosperare due "mostri", generati entrambi dalla guerra fredda, come DC e PCI, sia pure entrambi sotto mentite e rinnovate spoglie.

In che senso "mostri"? Nel senso di alieni .... Noi siamo l' unico paese del mondo occidentale e liberal-capitalista che ha nutrito in seno un partito vetero capitalista (quello dei "padroni delle ferriere" e dei latifondisti, la DC) e quello anticapitalista tout court (il PCI), uniti in un amore comune, quello per il capitalismo di stato, spendaccione e straccione, sterile e parassitario, antiliberale e partitocratico.

Questa aberrazione è stata resa possibile - a mio avviso - da due fattori principali : l' attitudine al voto irrazionale degli elettori italiani e l' attitudine degli eletti allo sperpero del denaro pubblico con relativo e inevitabile accrescimento del debito a livelli non più sostenibili.

Di questi due fattori, il secondo si eliminerà da solo, per forza di cose: continuare a vivere di debiti sarà reso impossibile dalla forza delle cose, cioè dalla globalizzazione che ha già cominciato a portere i paesi poveri a diventare meno poveri di prima e quelli ricchi a diventare molto meno ricchi (se non addirittura poveri, come nel nostro caso di cicale che hanno cantato allegramente e dissenatamente per fin troppo tempo).

Il primo fattore, invece, temo sarà duro a morire ed il tuo post me lo conferma, purtroppo: noi continueremo a votare con il cuore invece che con la testa, per chissà quanto tempo ancora.

Ieri sera ho assistito alla performance di Tremonti, ad otto e mezzo. Lui si affannava a tentare di spiegare come siamo messi noi - economicamente - e come è messo il mondo, oggi, cioè malissimo e a suggerire soluzioni e i due intervistatori parlavano di farfalle e lo incalzavano di domande senza senso, tipo se è meglio il programma di Berlusconi o quello di Veltroni come se quei due programmi fossero credibili e potessero incidere sulla crisi in atto.

Più tardi ho fatto zapping e ho intravisto, a Porta a Porta, quattro ectoplasmi che rappresentavano le loro ideologie di destra e di sinistra, continuando a ballare allegramente sul ponte del Titanic dopo la collisione ...

Stamattina ho acceso il computer ed ho letto il tuo post, amico mio, e i tuoi tormenti pre-elettorali: non posso votare per Berlusconi, perchè non mi piace, non posso votare per Veltroni perchè sono un liberale e allora - quasi quasi - mi butto sulla Santanchè che è pure una bella gnocca, per quanto stagionata!

Sono basito, amico mio, amici miei! Bisogna cominciare, una buona volta, a votare col cervello, dimenticando simpatie e antipatie. Cosa ci direbbe il cervello, se ci concedessimo il lusso di interpellarlo?

Ci direbbe che - stante l' attuale legge elettorale - due soli partiti hanno la possibilità di vincere le elezioni: PdL e PD. Ergo, ogni voto dato ad altri partiti è un voto disperso, inutile, di bandiera .... irrazionale, insomma.

Poi ci direbbe che entrambi, PdL e PD, sono inadatti a governare questo paese comunque, ma, a maggior ragione, in tempi duri come questi.

Sono inadatti per la stessa IDENTICA ragione: sono entrambi un ricettacolo di ex-democristiani, di ex-socialisti e di ex-comunisti, dove l' espressione "ex" non indica che non lo siano più ma semplicemente che hanno cambiato nome ma sono esattamente gli stessi che hanno ridotto l' Italia nelle condizioni in cui siamo.

Il cervello, infine, ci direbbe che dobbiamo scegliere il "meno peggio" dei due ma che la scelta dovrebbe essere il più razionale possibile, cioè dovrebbe prescindere dalle simpatie o antipatie personali.

Allora la domanda da porsi, facile facile, sarebbe questa: se io avessi 50.000 euro e solo questi e fossi senza lavoro e senza prospettive di trovarne e fossi privo di altro reddito che l' usufrutto di quelli e fossi costretto - per legge - a darli in gestione a qualcun altro, li affiderei a Berlusconi o a Veltroni?

Be', amico mio, io credo che se tu rispondessi a questa domanda, usando il cervello, ben inteso, avresti la soluzione al tuo dilemma elettorale e alla Destra o ad altri partitini non penseresti neppure come ipotesi.

In bocca al lupo! Ciao!
Paraffo.

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5 commenti:

Anonimo ha detto...

Paraffo, sei bravissimo!
Condivido quanto hai detto e ti faccio i miei complimenti.
z

Spaziamente ha detto...

Sicuramente mi sarò espresso male io nello scrivere ma non ho mai avuto intenzione di votare la Santanchè.
Volevo semplicemente notare il suo essere un valido personaggio al di là dell' apparire.
Proprio perchè cerco di usare il cervello oggi mi trovo in serio imbarazzo: ancora una volta tocca votare il meno peggio, (ma ci avviciniamo sempre più al fondo), non credo nella pubblicità veltroniana anche se ammetto sia stato coraggioso nel presentarsi da solo, (su di Pietro ho scritto in passato) ma di liberale Berlusconi non ha nulla, o almeno pochissimo ha fatto di liberale negli anni scorsi. Proprio il designato futuro Ministro dell' economia, disegnando l'attuale situazione, pone delle soluzioni che non trovo giustificabili.
Qualcuno pensa che il protezionismo ci aiuterà? Sarà, ma la storia ci dice ben altro.
L' Italia è nelle condizioni di chiudersi? Direi proprio di no visto che, fra le altre cose, ha accumulato enormi ritardi in ambito economico e scientifico.
so di esser stato generico ma non voglio occupare troppo spazio; in ogni caso ribadisco che proprio perchè cerco di usare il cervello faccio molta fatica a pensare di votare il settantenne Berlusconi che ha gia fallito in altre due occasioni. Questo, da buon liberale, non vuol dire essere di sinistra e neppure pensare di votare la Santanchè perchè è pure una bella gnocca, come hai affermato. Non avrò abbastanza acume ma pur avendo la certezza di andare a votare, ancora non so dove metterò la crocetta, ma so dove non la metterò: PdL, Arcobaleno, Lega, Socialisti e Di Pietro e la Destra.
Grazie per il confronto di idee

*paraffo* ha detto...

Dall' elenco dei partiti che NON voterai di sicuro, rimangono fuori solo PD e UDC. Se l' assenza del PD è stata una tua dimenticanza, mi pare che tu, in realtà, abbia già deciso che voterai per Casini ....
Ti ho già detto cosa penso dei voti di bandiera, quindi non mi ripeto.
Se, invece, l' omissione del PD è stata volontaria, allora capisco la drammaticità della tua incertezza: per un liberale scegliere fra un comunista e un democristiano deve essere abbastanza dura. Non ti invidio.

Grazie a te per la chiacchierata. Ciao!

PS. Prima di cliccare su "pubblica commento" sono andato a controllare che non avessi dimenticato io qualche partito che potresti votare ed ho scoperto che esiste il PLI (Partito liberale Italiano) presente su tutto il territorio nazionale. C' è una sede anche a Parma ed il segretario cittadino si chiama Aldo Volpi. Ti lascio il link del partito, nel caso ti interessi:
http://www.partitoliberale.it/

Anonimo ha detto...

I LIBERALI ARRABBIATI VOTINO PLI!

*paraffo* ha detto...

eh sì, mi sembra giusto!